Se stai cercando un modo facile e pratico di inserire in casa (ma, ad esempio, anche in ufficio, in negozio, in palestra o nel tuo ristornate) del verde, ricordati che hai la possibilità di sfruttare le piante stabilizzate.
Amiche della natura, biodegradabili ed ecologiche, queste piante sono utili non solo per tutti gli amanti del verde in casa, ma anche per chi non ama particolarmente prendersene cura, oppure, per chi non ha dimestichezza in tal senso. Infatti queste sono piante che non necessitano di alcuna manutenzione e rimangono intatte per anni. Questo è possibile grazie a diversi processi che, attraverso soluzioni con glicerina o alcoliche, permettono di mantenere inalterate le condizioni di piante, alberi, foglie, muschi e fiori come al momento della raccolta o dell’inzio del trattamento. Inoltre, ne possono essere esaltati i colori naturali oppure essere modificati.
Ma perchè sceglierle?… Scopriamolo insime
Tutti i vantaggi delle piante stabilizzate
-Non richiedono manutenzione: lo abbiamo già detto, ma questa è una delle qualità che le rende una scelta ottimale. Il processo al quale sono sottoposte queste piante infatti le mantiene inalterate nel tempo, senza doversi preoccupare di acqua e luce. Questo implica anche che non ci si deve proccupare di scegliere e di garantire nel tempo il giusto terriccio o concime e che possono essere posizionate anche in punti particolari.
– Non crescono mai: eh già! Chi ha in casa le piante sa perfettamente quanto anche questo aspetto possa influire sulla scelta di una pianta e sulla sua gestione e posizionamento all’interno di una stanza.
Con le piante stabilizzate si possono invece creare composizioni o installazioni definendole al millimetro ed in modo che risultino sempre gradevoli ed equilibrate con gli altri elementi.
Inoltre, questo permette anche di scegliere alberi o piante da posizionare in angoli o in punti di passaggio, senza che diventino ingombranti oppure di ostacolo.
Senza contare che possono essere collocate in punti anche poco comodi come il soffitto o la parte alta delle pareti, senza appunto doversi preoccupare della loro crescita.
-Puoi scegliere varie soluzioni: In commercio ci sono molti tipi di piante, fiori, alberi, muschi e licheni (dalle specie più comuni a quelle più rare e particolari) che possono comporsi variando in colore, grandezza, forma e che che possono far nascere diversi “motivi” decorativi. Infatti, dai pannelli preformati o a quelli su misura, dalle composizioni eterogenee ed eclettiche a quelle più delicate ed uniformi, puoi contare su una pressochè infinita di possibilità di composizione e personalizzazione.
Tieni anche sempre in mente che non solo possono essere decorate porzioni o intere pareti, ma anche tavoli, quadri, lampade, specchi, mensole, divisori e molto altro!
– Matengono un forte impatto emotivo: come tutte le piante, anche queste riescono a dare importanti stimoli per il nostro benessere psico-fisico. Infatti contribuiscono a ridurre fortemente lo stress, aiutando il relax, la creatività, la concentrazione e la riconnessione con se stessi.
Quindi, senz’altro, questo aspetto può essere un ottimo incentivo per inserire questi elementi, dalle capacità multifunzionali, all’nterno della nostra casa.
-Posizionabile ovunque: seppur anche le piante non stabilizzate possono potenzialmente essere collocate in tutti gli ambienti di casa, compresa la camera da letto, è anche vero che avendo necessità chimico-fisiche specifiche è sempre necessario sceglierle con attenzione in base alle loro caratteristiche e necessità.
Ma ormai sappiamo che questo non è altrettanto vero per le piante stabilizzate che quindi potranno davvero vestire ogni angolo della tua casa dagli angoli più bui e nascosti fino al soffitto, senza nessun problema.
Attenzione solo ad alcune conidizioni che magari agevolano maggiormente alcuni tipologie di piante rispetto ad altre, regalando una resa ottimale e più longeva.
Ad esempio nel bagno sono ottimi i muschi, i quali garantiscono prestazioni estetiche migliori proprio grazie all’umidità presente in questo spazio della casa.
Piccoli consigli
Le piante stabilizzate pur avendo una buona longevità, sono comunque soggette a piccoli e lenti cambiamenti, soprattutto del colore, ma questo è precesso assolutamente fisiologico (perchè, dopotutto, niente è eterno). Per aiutare le tue piante a mantenersi belle nel tempo puoi adottare alcune acortezze sia prima dell’installazione che dopo.
–Evita di posizionare le tue piante stabilizzate a diretto contatto con la luce, quindi via libera anche ad ambienti molto luminosi, ma evita punti della stanza colpiti dai raggi diretti.
–Così come per la luce, tieni queste piante lontane dal calore diretto; termosifoni, camini, stufe tenderanno a non giovare alla loro resistenza nel tempo.
–Posizionale sempre in ambienti interni e mai all’esterno! Non sono infatti adatte a resistere alle variazioni di temperature e di condizioni meterologiche.
–Per togliere la polvere puoi trattarle con della semplice aria fredda e a bassa intensità (va benissimo anche il tuo asciugacapelli). Muovi delicatamente il flusso di aria dall’alto verso il basso ed il gioco è fatto… semplice no?!
piante stabilizzate e fai da te
Se hai un po’ di manualità e ti piace il fai da te, soprattutto se semplice, puoi personalizzare la tua casa ed i tuoi arredi anche da solo.
Acquistando infatti le singole piante stabilizzate potrai poi definire delle composizioni secondo i tuoi bisogni e le tue preferenze.
Ti basterà usare del silicone inodore per fissare le piante ad un supporto, o sulla superficie interessata, e creare quindi la tua composizione.
(foto Pinterest)
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Quando si definisce una camera da letto, molto spesso, soprattutto in ambienti non grandissimi, si tende a scegliere un armadio per riporre i propri vestiti e accessori. Non sempre però questa rappresenta l’unica soluzine, infatti, un’alternetiva di indiscusso e intramontabile fascino, è quella della cabina armadio, un’opzione che consente di razionalizzare gli spazi funzionali in modo concreto e pratico.
Da un punto di vista progettuale, inoltre, una cabina armadio permette di ridefinire dimensioni, forme e proporzioni di una camera da letto. Camere ad esempio troppo lunghe o dalle forme irregolari possono trasformarsi in ambienti più armonici e accoglienti grazie proprio alla rimodulazione spaziale.
Le dimensioni di una cabina armadio
Molto spesso si pensa che per creare una cabina armadio ci sia la necessità di avere a disposzioni stanze intere da adibire a tale funzione o comunque delle camere da letto molto grandi.
Ovviamente, poter contare su grandi spazi è una risorsa preziosa, ci permette, infatti, di creare cabine armadio comode ed estremamanete articolate, ma questo non vuol dire che ambienti più ristretti non possano comuque accoglierne una. Certo, sarà necessario avere a disposizione una definizione strutturale in grado di dare margine d’azione e almeno una parete completamente cieca, ma in linea di massima, se ci sono le condizioni strutturali, una cabina armadio può essere definita anche in soli 2 mq.
L’unica cosa alla quale si deve porre attenzione in realtà è la sua profondità. In generale si consiglia una profondità di almeno 120 cm, di cui massimo 60 per scaffalature, vani appendiabiti e cassettiere e 60 minimo per il passaggio. È il caso, ad esempio, di cabine armadio all’americana in cui le ante a filomuro una vola aperte rivelano dei vani abbastanza profondi da permettere di entrarci all’interno, oppure nel caso di camere piccoline in cui si vuole comunque ottenere una cabina armadio ma senza togliere troppo spazio al resto degli arredi.
Ovviamente più la profondità dello spazio aumenta, maggiori saranno il confort e le possibilità progettualistiche. Diciamo che per essere abbastanza comoda, con una sola parete adibita a cabina armadio potrai far affidamento ad uno spazio profondo almeno 150 cm di cui 90 cm per il passaggio.
Dove possizonare la cabina armadio
Tenuto in considerazione quanto detto fino ora, una cabina armadio potrebbe essere posizionata in vari punti della stanza, l’importante è che sia facilemente raggiungibile e che non ostacoli il movimento all’interno della camera.
Per rispondere a questi requisiti si potrebbero anche progettare sfruttando un angolo della stanza oppure lo spazio al disotto di un letto soppalcato.
Ma vediamo qui di seguito le collocazioni più frequenti all’interno di una camera da letto.
Cabina armadio di fronte al letto.
Questa disposizone è sicuramente tra le più diffuse. Offre viarie opportunità di gestione dello spazio nell’area fronte letto e si possono studiare diverse soluzioni.
Nel caso esposto qui, ad esempio, la definizione di una cabina armadio di fronte al letto, ha permesso di creare un’area guardaroba in uno spazio di difficile gestione, in una stanza dalle forme irregolari e che lasciava davvero poco spazio alla gestione degli arredi e alla loro collocazione. In più ha permesso di nascondere anche l’accesso al bagno privato che quindi ha acquistato maggiore riservatezza. In questo modo, il tramezzo di definizione della cabina ha consentito di posizionare anche un televisore di fronte al letto, e di ridefinire la forma della stanza.
Si può sfruttare la necessità di definire un bagno in stanza, per aggiungere una cabina armadio. In questo caso, ad esempio l’intervento si è basato su una ridistribuzione degli spazi strutturali dell’intero appartamento.
Si è quindi sfruttata la presenza degli scarichi di un secondo bagno presente precedentemente, per ridefinire un bagno privato e avere abbastanza spazio per far nascere una cabina armadio a ferro di cavallo. In questo mondo, ancora una volta la camera da letto è stata ulteriormente ridefinita riequilibrando gli spazi.
Nascondere il guardaroba è la motivazione più frequente quando viene richesta la cabina armadio.
Non volendo quindi delle armadiature è facile definire uno spazio dedicato al guardaroba, sfruttando poi il resto della stanza per creare un ambiente confortevole, accogliente, in cui potersi rilassare. Ecco che quindi una cabina armadio essenziale e poco ingombrante possa essere la risposta migliore a tali esigenze. In questo caso, La camera ha acquistato aspetto estetico, con una definizione minimale, lasciando spazio ad un’area dedicata esclusivamente al riposo e al relax.
Cabina armadio dietro al letto.
Quando le stanza lo permette, un’altra scelta possibile, è quella di posizionare la cabina armadio alle spalle del letto. Attenzione però, deve esserci abbastanza spazio nella stanza per collocare il letto e gli altri arredi, anche in relazione al posiozionamento di porta e finestre.
In una stanza stretta e lunga, potrebbe essere una soluzione quella di creare una cabina armadio sfruttando lo spazio alle spalle del letto. In questo modo sarà facile anche rieqilibrare i volumi e dare un aspetto più armonico alla stanza .
In questo caso, inoltre si è scelto di sfruttare una nicchia sulla parete di destra creando una scarpiera nascosta da una porta scorrevole esterna specchiata.
Come in questo caso, si può scegliere di lasciare a vista l’entrata della cabina, permettendo un passaggio più fluido all’interno del vano guardaroba e aiutandone anche l’areazione. In questo progetto specifico, poi, una maggiore areazione è stata assicurata anche da un muretto basso alle spalle del letto, sormontato da listelli di legno in grado di dar vita a delle feniditure da cui far passare l’aria.
Alle volte, è necessario connettere la cabina armadio non solo alla camera da letto, ma anche ad altre stanze, come il bagno o, come in questo caso, alla lavanderia. la committenza aveva bisogno di avere in stanza biancheria per la camera e di avere vani contenitori chiusi per esigenze personali, quindi di fronte al letto è stata comunque studiata un’armadiatura a ponte con vano per la tv, crando anche l’illusione di una camera dall’aspetto “tradizionale”. La cabina armadio, che è stata studiata in modo tale da ospitare una finestra al suo interno, risulta maggiormente concentrata sulle esigenze quotidiane e stagionali; è stata progettata sui due lati lunghi ospitando comparti per vestiti, cassetti, due scarpiere e specchio, mentre i due accessi laterali permettono un facile raggiungimento delle zone personali per ognuno dei due coniugi.
Anche nelle camerette può essere utile definire una cabina armadio. In questo caso, è stata presa in cosiderazione la definzione strutturale già presente che vedeva una rientranza parziale della parete. Piuttosto che sfruttare questo spazio per collocare il letto, si è optato per allargare la zona per definire proprio la cabina armadio, ed è stata creata un’area studio seminascosta, dando un aspetto minimale ed essenziale alla stanza, in cui il letto appare come elemento centrale. Questa volta, a chiudere la cabina armadio, un tendaggio leggero in lino fissato con un binario a scomparsa.
Cabina armadio laterale.
Seppur il posizionamento di una cabina armadio è più frequente davanti o dietro al letto, non è detto che siano le uniche opportunità. Si può scegliere quindi di sfruttare il laterale della stanza per creare una zona guardaroba.
Ad esempio, sfruttando la necessità di creare un’ampia zona studio per entrambi i coniugi e la volontà di mantenere parte degli arredi già presenti, è stato scelto di togliere l’armadiatura per definire l’area studio e di creare una cabina armadio posta lateralmente al letto , sfruttando anche la parte più bassa della stanza sottotetto.
In questo modo, è stata definita una cabina armadio con due ampie cassettiere già i possesso della committenza, creando poi due zone appendiabiti sormontate da mensole, in una definizione molto essenziale, ma in grado di rispondere a tutte le esigenze della committenza.
Ancora una volta la cabina armadio ridefinisce la stanza diminuendo il forte disequilibrio tra lunghezza e larghezza, mitigando anche la pendenza del soffitto e la percezione di chiusura suprattutto nella seconda metà della stanza.
Espresso desiderio della committenza è stato, in questo caso, quello di avere a disposizone una cabina armadio per la cameretta che fosse l’elemento principale della stanza. Dovendo dare, quindi, priorità alla cabina armadio piuttosto che al resto degli spazi funzionali, si è progettato un vano abbastanza comodo e ampio. Si è scelto, anche in questo caso, di lasciare a vista l’ingresso dando la possibilità di aprire agevolmente la porta finesta. Inoltre, con tale scelta, si è lasciato a vista l’ampio specchio, libero di ampliare la percezione dello spazio e di esaltare la luminosità dell’area, grazie proprio alla sua superficie riflettente. Una parete divisoria lasciata più bassa dell’alto soffitto, permetterà un’ulteriore passaggio dell’aria tra un’area e l’altra della camera. Inoltre, grazie al suo spessore, il tramezzo divisorio ha permesso la definizione di una nicchia laterale al letto che fungerà da piccola libreria e da “comodino”.
In questa stanza, data la posizione di porta e finestra e la volontà della committenza di ricavare una cabina armadio, è stato studiato lo spazio in modo tale da ricavare non solo un ampio vano guardaroba, ma anche un ambiente intimo per la zona notte. Il guardaroba, in questo modo, si presenta subito raggiungibile dalla porta di entrata della camera padronale. Una porta in vetro fumè a scorrimento esterno, e dettagli in metallo opaco, garantisce privacy all’interno della cabina armadio ma anche eleganza e raffinatezza. Internamente si presenta caratterizzata da un sistema di mensole, vani e cassettiere a vista, in metallo e legno di castagno, che consentono di riporre tutto facilmente ed avere libero e immediato accesso a quanto si necessita.
le varie disposizoni interne delle cabine armadio.
La definizione di una cabina armadio, come abbiamo visto, deve rispondere innanzitutto alle esigenze della committenza e alla natura strutturale della camera… ma all’interno come distribuire le strutture?
Il mio consiglio è sempre quello di partire dal domandarti e focalizzarti su cosa dovrà essere collocato al suo interno, quanti eventuali vani chiusi e/o cassetti dovranno esserci e se avrai bisogno di specchi, piani d’appoggio, isole interne (nel caso di cabine armadio dalle dimensioni generose), appendiabiti, poltroncine o sedute in generale. Solo analizzando le tue necessità potrai capire se dare priorità a vani per aste apendiabiti o a cassettiere o mensole.
A questo punto, si potrà procedere con andare a ipotizzare la distribuzione dei vani nello spazio.
Mentre una distribuzione particolareggiata degli elementi funzionali esprime necessariamente le personali esigenze di chi usufruirà della cabina armadio, per un posizionamento nello spazio, generalmente, si seguono degli schemi usuali, in base a capienza e forma della cabina, ma anche in base al punto di accesso e alla presenza di eventuali finestrature.
La tua cabina armadio potrà avere una
Distribuzione lineare.
Questo è il caso in cui tu abbia a disposizione un’ area stretta in cui sia necessario lasciare spazio sufficiente per il passaggio, o comunuqe nel caso in cui non si abbia abbastanza spazio per sfruttare anche la parete di fronte.
Distribuzione a “L”
Molto spesso, questa tipologia di definiizone di distribuzione degli arredi, è destinata a casi in cui due pareti su quattro siano dotate di aperture, oppure nel caso in cui sia necessario limitare l’ingombro per il passaggio ed il movimento all’interno della cabina armadio, o ancora, nel caso in cui si abbia la volontà di destinare il resto dell’area a sedute o ad altri elementi.
Distribuzione a ferro di cavallo.
Si può approcciare a questa distribuzione quando si ha la possibilità di garantire un’area centrale con un’ampiezza minima almeno di 60 cm. Ovviamente più ampio sarà lo spazio centrale e maggiore sarà il confort nel vivere questa’area e maggiore sarà anche la possibilità di arredarla con sedute o arredi centrali e accessori.
Distribuzione a pareti parallele.
Optando per lasciare uno spazio di passaggio confortevole, una cabina armadio potrebbe anche essere sviluppata occupando le due pareti laterali al vano di ingresso correndo, appunto, parallalamente. Generalente, questo permette di inserire uno specchio sulla parete di fondo oppure lasciare spazio ad una finestra, se presente. Ma questa potrebbe essere una soluzione idonea anche quando nella parete di fondo sia presente l’accesso al bagno o ad unl’atra stanza o nel caso in cui la cabina armadio si apra sulla camera da letto come nel caso sotto:
Le scelte stilistiche.
Lo sviluppo di una cabina armadio risiede non solo nella parte strutturale, ma anche in quella stilistica. Capire se vuoi tutto a vista, oppure se fanno per te maggiormente strutture solide con armadiature aperte (o chiuse), è solo il punto di partenza. Nonostante, infatti, stiamo parlando di qualcosa che il più delle volte, resterà nascosto e indipendente rispetto al resto della camera da letto, è assolutamente indispensabile per una massima resa estetica ed emotiva, che tu scelga con cura colori, finiture e materiali.
Accorda lo stile della tua cabina armadio con gli arredi della tua camera da letto, riproponendo anche solo qualche dettaglio, usa rivestimenti, colori o carta da parati per dare subito un tocco di personalità.
Scegli con cura materiali e colori di definizione dei vani interni, dal cartongesso, al legno, al metallo, ogni materiale saprà comunicare una specifica personalità alla tua cabina armadio.
Focalizzati sui dettagli come maniglie e pomelli, aggiungi un tappeto oppure una passatoia in pelo, negli ambienti più stretti, per regalare maggiore confort, oppure, ancora, posa la moquette.
Studia opportunamente anche il sistema di chiusura, dalle porte “classiche” a battente, alle porte a libro, oppure a scorrimento (sia interno che esterno), mentre puoi optare per i tentaggi se ami un risultato più confident. Ovviamente anche scegliere il materiale di realizzazione delle chiusure è fondamentale; dai vetri trasparenti a quelli fumè, acetati oppure decorati, ai legni, listelli e pannelli mdf verniciabili o rivestibili con la carta da parati o stoffa.
Nel caso di tentaggi sceglili morbidi e in tessuti naturali per un maggiore risultato confortevole o più strutturati per un effetto più ricercato.
Lo specchio dovrà sempre essere abbastanza grande da riflettere l’intera figura.
Potrai scegliere dei punti in cui inserire degli specchi aggiuntivi, magari ingrandenti utili per indossare gioielli e accessori. Inserisci ganci, appendiabiti, dettagli di decoro o, ancora, sedute comode e avvolgenti; tutto questo ti permetterà di vivere l’ambiente in maniera intima e personale.
L’illuminazione.
Fondamentale affinchè una cabina armadio sia frubile in maniera funzionale ed emotiva è curarne anche l’illuminazione.
Per una buona resa, dovrai modulare l’illuminazione in base alla forma e grandezza della tua cabina armadio, distribuendola su diversi piani di focalizzazione.
L’area dovrà innanzitutto contare su una buona illuminazione generale. La stanza, nel complesso, dovrà apparire ben illuminata in maniera diffusa, quindi parti sempre dall’ipotizzare una illuminzazione centrale che dia comunque un buon impatto visivo.
Che tu prediligga, ad esempio, strip led oppure lampadari o lampade a soffitto poco importa, l’importante è scegliere soluzioni in grado di diffondere bene e in maniera ottimale la luce, senza ostacolare il passaggio all’interno del vano guardaroba.
Illumina poi le macro aree funzionali. Infatti in base alla distribuzione degli arredi fai in modo che dall’alto nessuna zona sia all’ombra. Possono essere utilizzati, in questi casi, anche i faretti. L’importante è che l’illuminazione parta sempre dall’alto e che metta ben a fuoco le specifiche zone funzionali. Questo tipo di attenzione è utile soprattutto nelle cabine armadio di media e grande ampiezza, in cui la sola luce centrale non è sufficiente a raggiungere, appunto, le diverse macro aree.
Terzo livello di illuminazione è quello che si distribuisce sui microsettori della cabina armadio: appendiabiti, mensole, ma anche specchi o cassetti interni possono godere di una illuminazione specifica e altamente mirata che riesca a mettere in evidenza colori, stoffe e tutti quei dettagli importanti quando si sceglie un indumento oppure un accessorio.
Aspetto poi da tenere sempre in cosiderazione è la temperatura della luce. Ti consiglio ti optare per una luce naturale, in grado di far percepire in maniera più realistica possibile i colori di vestiti e accessori, soprattutto nel caso in cui non sia possibile far affidamento sulla presenza di finestre e quindi sulla luce naturale.
(Foto: Pinterest; disegni: Ri-Struttura)
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Quando ci si trova a dovere scegliere il tavolo per la cucina o per la sala da pranzo, spesso è facile sentirsi un po’ sopraffatti. Non sempre, infatti, è facile sapersi districare tra i vari modelli, finiture e dimensione e riuscire a capire quale tavolo possa davvero “star bene” nella nostra stanza. Al contrario, può anche capitare di fare una scelta affrettata senza considerare alcuni fattori e seguire esclusivamente le nostre inclinazioni personali. Il risultato? Ci si potrebbe trovare nella condizione di dover collocare un tavolo già acquistato e che risulti troppo grande o troppo piccolo, ad esempio, oppure dalla forma poco armonizzata o dai colori o finiture errate.
Ecco perché conosceremo e analizzeremo alcuni aspetti da non sottovalutare nella scelta del tavolo, in modo tale che risulti soddisfacente per noi ma che sia anche armonico rispetto al resto della stanza.
LA FORMA
Uno dei fattori che maggiormente influenza il selezionare un tavolo piuttosto che un altro è la sua forma. In commercio, potrai trovare tavoli quadrati, rettangolari, rotondi ed ovali.
Opzioni più particolari e generalmente personalizzate, possono poi completare il quadro generale, e mi riferisco a tavoli dalle forme irregolari o a foglia, o ancora triangolari, o che siano in grado di modificare la propria forma, una volta espansi.
Insomma, il mercato offre tantissime possibilità di scelta in grado di rispondere a diverse esigenze, sia funzionali che stilistiche.
LE DIMENSIONI
Secondo criterio di selezione, è rappresentato dalle dimensioni. Esistono diverse misure alle quali far riferimento e, tendenzialmente, in relazione alla loro forma, tutti i tavoli tendono a garantire uno spazio di superficie a seduta ( e quindi a persona) di circa 60 cm di lunghezza e di circa 40 cm di profondità.
In queso modo ogni commensale avrà uno pazio sufficiente per muoversi e mangiare in comodità e nel rispetto dello spazio personale altrui.
Ricordati che potrai trovare in commercio dimensioni differenti corrispondenti allo stesso numero di persone ospitabili, per scelte funzionali e di design.
CRITERI DI SCELTA
Se la forma e le dimensioni sono un fattore altrettanto basilare, così come il suo design, è altrettanto importante coniugare tutti questi parametri tra loro e considerare l’ampiezza dell’area a cui sarà destinato. Tenendo a mente questa regola potrai scegliere il tavolo giusto, ma soprattutto affrontare tale scelta in modo consapevole e sereno.
1.CORRELAZIONE TRA SPAZIO E DIMENSIONE DEL TAVOLO.
Come abbiamo appena detto, lo spazio in cui sarà posizionato il tavolo è qualcosa che dobbiamo tenere a mente, e direi che è prorpio il nostro punto di partenza per non commettere errori.
Ricorda, infatti, il tavolo dovrà risultare proporzionato. Per aiutarti in questo, tieni anche a mente che il tavolo dovrà rispettare delle distanze minime sia da elementi strutturali, che dagli arredi.
Quindi, ad esempio, mentre in prossimità di una parete o di un mobilio, come ad esempio una consolle, una distanza minima di 70 cm potrebbe risultare sufficiente, nel caso della presenza di un divano, consiglio di lasciare uno spazio non inferiore al metro.
In cucina, laddove il tavolo sia posizionato vicino ad una penisola o ad un’isola, consiglio di lasciare almeno 120 cm; 135 cm se il tavolo è collocato vicino agli elementi base della tua cucina.
Essitono ovviamentedei casi in cui il tavolo possa essere posizionato o attaccato al muro, o in contatto con l’isola o la penisola della cucina. In questi casi, ovviamente si dovrà semplicemente rispettare la regola di distanza che meglio si presti a garantire un comodo passaggio in corrispondenza degli altri lati del tavolo.
In questo modo sarà anche più seplice capire le dimensioni massime che il tuo tavolo potrà avere. Nel caso in cui lo spazio non ti permetterà di scegliere un tavolo che soddisfi le tue esigenze in fatto di posti a sedere, potrai sempre optare per tavoli allungabili, ad esempio, che all’occorrenza possano avvicinarsi maggiormente ai tuoi bisogni, ma che mantengano negli altri momenti della giornata dimensioni equilibrate.
2.CORRELAZIONE TRA SPAZIO E FORMA del tavolo.
Una volta studiati il punto di collocazione e le dimensioni massime del tuo tavolo, sarà più facile capire se potrebbe maggiormente fare al tuo caso un tavolo rotondo, quadrato, rettangolare, ovale…etc. Questo perchè la forma di un tavolo influisce sulla spicologia della percesione dello spazio, definisce equilibrio visivo e funzionale.
Nel caso di pareti oblique e di spazi irregolari, ad esempio, sarà possibile dare armonia e proporzione tramite un tavolo rotondo. Inoltre, i tavoli di questa tipologia ti permetteranno di recuperare spazio, in quanto meno ingombranti. Quindi un tavolo rotondo occuperà meno spazio portando lo stesso numero di posti a sedere rispetto ad un tavolo rettangolare della stessa portata, ponendosi come altra ottima soluzione per ambienti piccoli. Ottimo anche nel caso in cui questo debba essere posizionato nell’angolo tra due pareti della stanza.
In questo ultimo caso, si potrebbe anche scegliere un tavolo quadrato, che come quello rotondo, tende a favorire la convivialità tra i prenseti. Ottimo anche nel caso in cui una divisione mentale dello spazio sia necessaria per riequilbrare le proporzioni, offrire rigore e minimalismo, e per definire proprio una suddivisione delle aree funzionali, come negli open space.
Il tavolo ovale ti permetterà di avere tutti i vantaggi emotivi e strutturali di un tavolo rotondo, e come quest’ultimo, potrai contare sull’assenza di spigoli. Avrai la possibilità di sfruttare lo spazio in lunghezza offrendo sempre linee molto eleganti e discrete. Sicuramente è più adatto e riesce meglio ad enfatizzare ambienti più grandi, ma non senza eccezioni, dove sarà invece necessario prorpio sfruttare la lunghezza mantenedo però morbidezza e sinuosità visive.
I tavoli rettangolari si prestano ad essere posizionati o in ambienti ampi e regolari, o dove è necessario garantire rigore nelle linee di ingombro, ma sono anche quelli più adatti ad essere posizionati adiacenti ad una parete o ad un arredo.
3. CORRELAZIONE TRA AMBIENTE ED ESTETICA
Ovviamente anche l’estetica è un fattore che non può essere lasciato indietro.
Il tavolo giusto dovrà, nel suo design, nelle finiture e/o nel colore, essere coerente con il resto dell’ambiente circostante, e andrà ad esaltare lo stile scelto per la tua cucina o la tua zona pranzo. Questo non vuol dire che dovrà necessariamete ricalcare lo stile degli altri arredi, ma che dovrà semplicemente creare una “scena” armonica d’insieme. Via libera, quindi, anche a contrasti, ma che siano equilibrati e contestualizzati.
Quindi dovrai sceglierlo in modo tale che non vada né a sparire né a sovrastare l’ambiente, regalando personalità e carattere distintivo all’area a lui destinata, enfatizzando al contempo gli altri arredi.
Ogni particolare o caratteristica distintiva può fare la differenzala, quindi accertati che gambe, decori, materiale, spessore del piano, etc. , siano davvero in equilibrio tra loro e con la stanza.
A questo punto non c’è che da correre a scegliere il tavolo giusto per te e la tua casa!
Stai progettando il tuo nuovo bagno o vuoi ristrutturarlo, installando una doccia filo pavimento o walk-in? Allora oggi conoscerai un’alternativa alla classica piletta, che sia comoda, discreta, posizionabile secondo necessità, e che donerà al tuo bagno eleganza e raffinatezza.
Cos’è la canalina per doccia
La canalina, o canaletta, è un sistema capace di far defluire l’acqua in doccia grazie a una o più fessure.
È caratterizzata da una griglia superiore che si pone proprio a copertura di una canalina nascosta al di sotto del piatto doccia, in cui viene convogliata tutta l’acqua di scarico.
Tutte le caratteristiche che te la faranno amare
Caratteristica principale di queto tipo di scarico, è quella di porsi allo stesso livello del piatto doccia o del pavimento, garantendo, inoltre, una notevole superficie di scolo. È tutto questo che definisce, poi, tutta una serie di vantaggi nell’utilizzare una canalina, piuttosto che una “classica” piletta.
Infatti, all’interno di una classica doccia dove è presente una piletta, mentre si è sotto il getto dell’acqua, quello che si rischia di percepire è un dislivello o una improvvisa pendenza attorno allo scarico. Oltre a non essere una sensazione gradevole il rischio di scivolare è alto a causa del ristagno dell’acqua (mista a sapone). Con la canalina, tutto questo viene eliminato, permettendo così la percezione di un piano quasi del tutto continuo, livellato e sicuro.
Ed é proprio grazie all’assenza del ristagno dell’acqua, che è possibile eliminare anche il rischio di ingiallimento del piatto doccia, che si verifica con i classici scarichi.
La percezione visiva del bagno, inoltre, ne acquista sicuramente, apparendo omogeneo nella superficie, elegante e ben curato nei minimi dettagli.
Le canaline sono spesso personalizzabili o comunque esistenti in più finiture e misure. Questo permette estrema adattabilità alle varie esigenze di posizionamento, utilizzo e definizione del risultato finale. In base alla mole di acqua da far defluire all’interno del vano doccia, ad esempio potrai inserire canaline lunghe o corte o collocarne una o più.
Inoltre, in base anche alla conformazione delle tubature sottostanti o alla definizione strutturale della doccia, potrai inserire la tua canaletta su lato lungo o corto del vano.
E potrai scegliere se inserirla a pavimento o a parete, cioè installabile direttamente in un’intercapedine nell’angolo tra muro e piano di calpestio.
Le canaline in commercio sono estremamente adattabili alle varie esigenze progettuali, rispondendo esteticamente in modo differente ed essendo in alcuni casi anche personalizzabili.
Molto spesso, infatti, sono provviste di griglie decorative oltre che funzionali, oppure sono caratterizzate da piastre eleganti e minimal in acciaio o in vetro. Diverse anche le finiture disponibili, come del resto le colorazioni, che permettono di seguire lo stile del bagno, o di regalare carattere all’ambiente ponendosi in netto contrasto con gli altri elementi. Possono essere provviste di strette fessure che seguono la lunghezza della canalina stessa, oppure possono essere duble face, con una faccia in acciaio e l’altra che può accogliere lo stesso rivestimento scelto per pavimento e doccia.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l‘igiene. Le canaline, infatti, sono studiate appositamente per filtrare solo l’acqua, trattenendo con facilità tutti i capelli e i residui di saponi… in questo modo, sarà praticamente impossibile che lo scarico si intasi, ostacolando così la proliferazione dei batteri. Inoltre convogliando una gran quantità di acqua nello scarico e attraverso la pendenza corretta ,sarà evitato il ristagno di acqua, ulteriore potenziale elemento di proliferazione batterica.
Gli svantaggi delle canaline di scolo
Abbiamo appena visto tutti i vantaggi che offrono questi sistemi di scolo, ma quali sono gli svantaggi?
Innanzitutto queste sono dei sistemi adatti esclusivamente alla definizione di docce filo pavimento o walk-in. Questo presuppone, quindi, la necessità di progettare il bagno in maniera opportuna, definendo una pendenza adatta all’interno del vano doccia, e di scegliere piatti doccia adatti a questo tipo di scolo.
Come già detto, le canaline sono in grado di filtrare l’acqua impedendo ai capelli di raggiungere facilmente le tubature. Se questo è sicuramente un grande vantaggio, c’è però anche da considerare che tutti i capelli che quindi si accumuleranno, dovranno essere rimossi periodicamente se non si vorrà incappare in un ristagno di acqua all’interno del vano doccia. Un disagio minimo, direi, che richiede solo un po’ di attenzione e di accortezza nel lasciare pulita la piastra superiore della canalina, non credi?!
Insieme ai capelli, come abbiamo già visto, altra componente da tenere sotto controllo, sono i saponi, soprattutto quelli troppo densi e vischiosi. Infatti, anche in questo caso, il rischio, sarà quello di far ristagnare l’acqua, che non riuscirà a confluire con facilità all’interno delle tubature di scarico. Inoltre questo rischierà di rendere la superficie scivolosa e, di conseguenza, poco sicura. Quindi un po’ di attenzione nella scelta dei detergenti per corpo e capelli e nello sciacquare con cura tutti i residui di saponi…e il problema sarà assolutamente superato!
Ora non ti resta che scegliere la tua canalina in base a funzionalità, aspetto e finitura, facendo attenzione a scegliere prodotti di qualità con materiali alto-prestanti e inossidabili, come l’acciaio.
(foto Pinterest)
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Hai domande? Hai scelto anche tu le canaline per il tuo bagno e vuoi parlare della tua esperienza? Hai dubbi oppure vuoi dirmi il tuo parere? Scrivi un commento qui sotto!
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Materiale nato nell’architettura strutturale, il cemento sta acquisendo sempre più usi nella definizione degli interni di un’abitazione.
Infatti l’uso di questo materiale, oggi spazia dai pavimenti ai mobili fino alle lampade e ai complementi di arredo, offrendo sempre un forte impatto visivo e regalando forme materiche di carattere e fluide allo stesso tempo.
Tutti i vantaggi del cemento nell’ Interior Design
Inserito per la prima volta come elemento distintivo nell’interior per caratterizzare maggiormente ambienti dallo stile industriale, oggi viene data una connotazione molto più ampia affiancandolo a stili diversi tra loro, e a correnti di arredo con origine e caratteristiche assolutamente distanti con quello industriale.
Il cemento è in grado di contare su finiture ruvide, lisce, colorate o “al naturale”, creando un contrasto molto interessante e accattivante con gli altri elementi di arredo. Da notare come riesca ad esaltare materiali differenti, una volta affiancato a legno, metallo, vetro, ma anche tessuti che vanno dal cotone, al lino o al velluto, restituendo sempre un’atmosfera sofisticata, sobria ed elegante.
Inoltre per sua stessa natura è un materiale in grado di riflettere la luce e riesce quindi ad illuminare un ambiente una volta steso su pavimenti o pareti, ed è un grado di far rimbalzare la luce se affiancato a sorgenti luminose artificiali.
Insieme a tutti questi aspetti, da non sottovalutare, poi, la sua resistenza e flessibilità, che permette anche di dare vita ad elementi di arredo dalle forme e dimensioni più disparate con una grande personalizzazione, e soprattutto con ottime prestazioni.
Come inserire il cemento nella tua casa
Ora che sappiamo le caratteristiche principali di questo materiale, andiamo a vedere alcune tra le sue più interessanti applicazioni in casa.
Pareti, pavimenti e soffitti
Se pensiamo ad una collocazione del cemento all’interno di una casa, la prima sua applicazione che viene in mente è senz’altro quella riguardante pavimenti e pareti. Ma anche il soffitto è un punto della casa che si presta favorevolmente a questo materiale. Ottimo poi se si creano dei giochi di finitura e colorazione che diano personalità e movimento, senza appesantire l’immagine totale dell’ambiente.
Top cucine, basi e lavello
Ebbene sì, la cucina è un ottimo punto della casa nel quale inserire questo materiale, soprattutto se si pensa alla sua resistenza ai graffi, alla sua durezza, all’impermeabilità e alla sua incapacità di deformarsi. Ecco perché con la sua versatilità, il cemento, è assolutamente adatto a creare le basi e i top dando vita a cucine senza tempo.
Ottimo anche per i lavelli, sia integrati che da incasso che risulteranno facili da pulire (attenzione solo all’uso di acidi che comprometterebbero la superficie calcarea del cemento).
(Nella sessione Dai uno sguardo puoi trovare proprio un esempio – n.5 – di definizione di una cucina in cemento e di come questo materiale si adatti perfettamente a vari stili)
Bagno
Anche nel bagno è possibile dare personalità tramite il cemento. Al di là di pareti e pavimento, infatti si può optare per elementi come piatto doccia o lavabo per definire questo ambiente.
Arredi
Il cemento è utilizzato anche nella creazione di mobili ed elementi di arredo di varia natura. Dalle strutture letto, alle panche, fino a consolle o cassettiere, o tavoli.
Complementi e decorazioni
La capacità di essere modellato permette, poi, la produzione di complementi di arredo e di oggetti di decoro.
Insomma il cemento può essere un elemento protagonista della stanza, oppure può irrompere nell’ambiente creando una rottura, pur mantenendo stile e senza compromettere l’immagine totale, ma anzi esaltandone il profilo stilistico.
Fai da te con il cemento
La cosa interessante del cemento, è che è un materiale adattissimo al fai da te.
Di seguito ti mostrerò alcune idee da realizzare …spero sia una sorpresa gradita! Clicca sulle immagini o sulla descrizione breve.
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Uno dei punti focali di un soggiorno, è la parete davanti al divano, che spesso è destinata ad ospitare il televisore. Ecco perché una sua progettazione attenta può fare davvero la differenza.
In questo articolo ci dedicheremo quindi a tutti quei criteri utili per definire proprio questa zona della casa, e ti darò qualche idea su come renderla armonica, oltre che funzionale.
Ti consiglio quindi di proseguire a leggere, sia che tu ti stia apprestando ad una ristrutturazione, sia che ti stia cimentando nell’arredo della tua nuova casa.
Quale parete destinare alla tua tv
Innanzitutto, è bene sapere, che nella progettazione di un soggiorno, è essenziale che si parti da un’analisi dello spazio, e della dislocazione delle finestre. Sarà infatti necessario, soprattutto, considerare la direzione di propagazione della luce e andare ad individuare la parete “più importante” della stanza.
Ricorda sempre che la parete ottimale, avrà una illuminazione naturale laterale, quindi mai scegliere una parete illuminata frontalmente o che abbia essa stessa delle finestre. Questo per garantire una buona illuminazione naturale del televisore, che non vada, quindi a disturbarne la visione.
Allo stesso tempo la parete ottimale dovrà permetterti il posizionamento del divano ad una distanza adeguata alla dimensione della parete stessa e della tv.
Qui di seguito, degli esempi di distanze minime e massime tra divano e televisore, che potranno aiutarti a definire proprio la correlazione tra parete, tv e divano.
Inoltre tieni sempre a mente che entrando nel soggiorno, questa sarà la parte della stanza che, generalmente, catturerà l’attenzione, per cui se possibile, scegli la parete più grande, o comunque quella che potrà essere caratterizzata da elementi di decoro ed in grado di dare personalità all’intero ambiente.
Quali elementi inserire per arredare la parete tv
Questa parete dovrà rispondere a due bisogni principali:
Accogliere tutto quello che ti è necessario per usufruire del televisore
Contenere ciò che ti è utile in base all’utilizzo e alle attività che avranno luogo in soggiorno (soprattutto nella zona divano)
Ci sono varie formulazioni per inserire elementi in grado di rispondere a queste due esigenze, ma in linea di massima, puoi pensare alla progettazione di questa parete, sviluppando una sezione orizzontale al di sotto della tv e una verticale che interessi proprio la parete.
Infatti, tendenzialmente, avrai bisogno di concentrarti su elementi contenitori sottostanti la tv, che possano eventualmente essere sfruttati per sorreggere il televisore, oltre che per accogliere tutti i dispositivi necessari, e su elementi sospesi che conterranno quanto utile per i tuoi interessi e per adempiere alle funzionalità della stanza.
Potresti anche decidere di optare per una parete provvista di solo mobile tv, questo focalizzerà maggiormente l’attenzione sulla tv stessa, ma è una soluzione che consiglio solo nel caso ci sia abbastanza spazio nel resto della stanza, per inserire arredi e complementi in grado di rispondere a pieno a tutte le necessità funzionali e ricreative del soggiorno.
Dove posizionare il televisore
Sembra scontato, ma ricorda: il televisore andrebbe posizionato davanti al divano o in generale davanti la seduta principale del soggiorno.
Qualora tu abbia a disposizione un soggiorno molto ampio che permetta, quindi, il posizionamento di più divani e poltrone, scegli di posizionare il divano più grande e importante di fronte la parete della tv. Potrai inserire le altre sedute in modo obliquo rispetto al televisore.
Alternativa a questa disposizione potrebbe essere quella di definire due zone di relax, di cui una funzionale alla tv e l’altra destinata esclusivamente alla convivialità.
Laddove la stanza non permetta di centrare tv e divano tra di loro, potrai sempre optare per l’uso di staffe telescopiche o di mobili tv girevoli.
Importante, nel posizionamento della tv, è anche l’altezza alla quale fissarla o porla. Esiste una sola regola a cui affidarsi: l’asse orizzontale del televisore deve coincidere con l’altezza degli occhi dello spettatore. Quindi il mio consiglio è sempre quello di partire dalla scelta del divano per poi definire l’altezza alla quale disporre la tv.
Nei casi in cui il televisore debba, invece, essere posizionato necessariamente più in alto rispetto alla linea dei nostri occhi (come ad esempio nel caso del televisore posto al di sopra di un camino), potrai optare per staffe inclinabili in grado di permetterti di portare in avanti il televisore. Attenzione, però, sarà opportuno decidere per una seduta con schienale reclinabile in modo tale da ripristinare la corretta correlazione tra piano orizzontale del televisore e linea degli occhi.
Come illuminare la tua parete tv
Esistono svariati modi di illuminare questa zona della stanza. L’importante è che sia una illuminazione non troppo invadente e che non colpisca direttamente né i tuoi occhi né tanto più lo schermo della tv.
Quindi rivolgi la luce verso il muro oppure verso il basso, scegli strip led, faretti o lampade sospese con diffusore oscurante, quindi in stoffa, in plastica o in metallo o in calce. Ottime anche soluzioni come applique da parete o lampade da tavolo.
Ma attenzione a non esagerare, focalizza l’illuminazione in alcuni punti strategici e ricorda di scegliere una luce soffusa (ancora meglio se dimmerabile) e calda.
Idee per la tua parete tv
Adesso che abbiamo affrontato gli aspetti un po’ più tecnici, è giunto il momento di scoprire l’aspetto estetico di questa parete che ti permetterà di definire il carattere e la personalità dell’intera stanza.
Quindi via libera non solo alla pittura e al colore, ma anche a pannelli, rivestimenti in gres o alla carta da parati e assolutamente da considerare il mixare diverse di queste soluzioni tra loro. In questo modo darai il giusto accento a questa parte della stanza.
Attenzione solo a fare in modo che la porzione di parete dietro al televisore, sia caratterizzato da superfici e colorazioni omogenee o comunque delicate, che non distraggano e non disturbino durante la visione della tv.
Questo non significa che tu debba rinunciare a decori o ad effetti importanti, ma solo che sarà necessario applicare un pannello sul retro del televisore in grado di ristabilire un equilibrio visivo e di evitare che la visione del televisore sia disturbata e che vada a sovraccaricare di stimoli lo spettatore.
Di seguito alcuni esempi di composizione di parete tv, potrai lasciarti ispirare e potrai poi trovare il tuo modo totalmente personale di realizzare una fantastica parete tv.
Qualsiasi sia il tuo stile di arredo, applicando quando scritto in questo articolo e lasciandoti guidare dalla fantasia, potrai dar vita ad una parete tv protagonista del tuo soggiorno!
(foto Pinterest)
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Se ti stai chiedendo cos’è, ti dico subito … niente di strano! Ma originale, direi proprio di sì! Si tratta di un modo alternativo per usare il colore sulle pareti, che permette di aggiungere colore, movimento e rigore geometrico, tutto in una volta.
In realtà è in uso da un po’ di anni e sicuramente, almeno una volta, in giro per il web ti sarai imbattuto in immagini come queste qui sotto…
Ora forse ti sarà più chiaro a cosa io mi stessi riferendo sopra… e tu cosa ne pensi?
Sicuramente è una tecnica che può piacere o meno, ma le va riconosciuto il merito di essere abbastanza modulabile nei diversi stili ed è in grado non solo di dare colore all’ambiente ma anche di arredarlo.
Quindi il mio consiglio è sicuramente quello di darti l’opportunità di conoscerlo, prima di valutarlo.
Come e dove usare il Color Blocking
L’utilità di questa tecnica, risiede anche nella sua versatilità di impiego e nella possibilità di utilizzarla anche per creare definizioni spaziali, e ovunque, senza ricorrere all’uso di elementi strutturali, con il risultato di poter contare su spazi sì ben definiti e circoscritti, ma anche su aree architettoniche ampie senza divisioni fisiche.
Può risultare utile per creare l’illusione dell’esistenza di elementi di arredo che in realtà non ci sono, come testiere, o baldacchini, ad esempio, neutralizzando il loro ingombro, ma arricchendo comunque la stanza.
Utile per accentuare un elemento di arredo, oppure la tua galleria di quadri e stampe o ancora, lo spazio dedicato alle tue piante.
Come scegliere i colori
Ci sono infinite possibilità di creare accostamenti di colori perfetti, ma essenzialmente la regola base è quella di creare dei contrasti di colore, sia che si vadano a scegliere delle tonalità diverse di uno stesso colore, sia che si tratti di colori assolutamente diversi.
Scegliere diverse tonalità di uno stesso colore ti permetterà di creare effetti delicati, eleganti e accoglienti, al contrario unire colori diversi, ti darà l’opportunità di sperimentare risultati di maggiore impatto.
Potresti anche scegliere di inserire un solo colore a contrasto più o meno potente rispetto al colore base della parete.
Oppure di creare un effetto di copertura totale, inserendo dei macro blocchi di colore e forme geometriche che vadano a coinvolgere una parete o più pareti.
Puoi utilizzare stesse categorie di forme, oppure mixarle tra loro, e ancora mixarle con linee curve o rette.
Ma non solo, infatti potresti optare per forme sinuose e più irregolari, in grado di ammorbidire la percezione dell’effetto creato da questa tecnica.
Come usare il Color Blocking per modificare la percezione dello spazio
In ambito dell’interior design, niente è proposto e definito senza una sua funzionalità, e il Color Blocking non fa eccezione. Infatti, oltre agli aspetti già evidenziati, questa tecnica pittorica porta con se l’utilità di poter modificare la percezione dello spazio… come?
Attraverso due fattori, uno intrinseco al colore utilizzato, e l’altro attraverso dove e come questo viene posizionato e utilizzato all’interno dello spazio.
Ricorda infatti che colori scuri, tendono a restringere lo spazio e quindi utilizzarli in questa tecnica, potrebbe aiutarti, all’occorrenza, ad avvicinare le pareti. Al contrario, colori chiari, tenderanno ad illuminare e ad ampliare lo spazio, allargando visivamente le pareti coinvolte.
Inoltre creare delle bande di colore strette e alte ti permetterà di dividere le pareti in settori e di sviluppare la loro percezione verso l’alto.
Al contrario dividere lo spazio con bande di colore orizzontali, tenderà ad accentuare la lunghezza della parete e a seconda del posizionamento, potrai portare l’attenzione in basso o sulla porzione alta della stanza, o ancora ampliare otticamente una zona.
Potresti creare delle divisioni oblique che vadano a guidare lo sguardo verso l’alto, verso il basso o verso alcuni punti specifici della stanza.
Infine creare dei blocchi sferici o dai contorni smussati ti permetterà di creare delle zone che appariranno ampliate e armonizzate.
Come potrai aver capito esistono davvero pochi limiti per l’attuazione di questa tecnica, quindi il mio consiglio è quello di approcciarti un po’ alla volta, con delicatezza e senza farti prendere la mano. Scegli una parete sulla quale applicarla e scegli soprattutto lo scopo con il quale approcciarti. Vuoi decorare e dare personalità? Vuoi ampliare uno spazio? Hai pensato di focalizzare l’attenzione su un elemento di arredo o su una zona funzionale? Concentrati su una di queste e agisci con parsimonia, studiando gli effetti che ne deriverebbero, creando un certo disegno sulla parete.
Poi scegli i colori in base al posizionamento, luce, effetto desiderato e colori già presenti all’interno della stanza.
Ora corri a dare sfogo alla tua fantasia e buon Color Blocking!
(foto Pinterest)
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Il corridoio è un ambiente di casa che spesso, vista la sua complessità nel dargli un carattere ben definito, si tende un po’ ad abbandonare al suo destino o, al contrario, nella speranza di definirlo nella sua essenza, si sovraccarica di elementi e di funzionalità, con un risultato disarmonico e disfunzionale.
Allora come fare per raggiungere il giusto equilibrio tra anonimato e caos?
Di seguito troverai alcuni consigli da seguire, per scegliere la strada migliore da percorrere per definire un corridoio equilibrato e ben inglobato nel concept della tua casa.
Analizza le sue dimensioni e la sua forma
Come sempre, è bene partire dallo spazio che abbiamo a disposizione e da come questo si sviluppi all’interno della nostra casa.
Potresti trovarti di fronte corridoi stretti e lunghi, oppure altri che riescano ad ospitare armadiature, o ancora, alcuni dalle forme più ampie e che possano funzionare come un vero e proprio ambiente accessorio, permettendoti di ricavare uno stanzino o un guardaroba.
In base a questo potrai quindi valutare, come andare a definire il tuo corridoio.
I primi passi da compiere
A decidere se il tuo corridoio possa essere una “semplice” zona di passaggio, oppure un’area dove poter confluire diverse funzionalità, sarai tu, attraverso le considerazioni che farai in base agli ambienti circostanti, le sue dimensioni e forma.
Quindi una volta che avrai capito come utilizzarlo, potrai agire esaltando le sue qualità migliori e cercando, invece, di spostare l’attenzione dai suoi limiti.
Agisci basandoti su un’unica regola valida per tutti i tipi di corridoio: non sovraccaricare mai l’ambiente.
Definisci l’area sulla quale intervenire e inserisci pochi elementi ma caratterizzanti.
Potresti anche decidere di utilizzare solo il colore, oppure un effetto pittorico particolare o una carta da parati per raggiungere il tuo obiettivo, o ancora, la luce. Questa è la risposta giusta, soprattutto se ti trovi di fronte un corridoio troppo stretto per poter inserire dei mobili di arredo.
Negli altri casi potrai ricorrere ad arredi più o meno riempitivi e dagli ingombri più o meno generosi.
In base poi, alle proporzioni tra altezza e larghezza potrai dare maggiore spinta alla verticalità poca dello spazio, oppure farlo percepire meno lungo, e quindi donare equilibrio.
Dimmi quale corridoio hai e ti dirò come definirlo
Corridoio stretto e lungo
In questo caso, dovrai innanzitutto agire, cercando di ampliarlo otticamente.
Limita il più possibile gli arredi e le decorazioni oppure inserisci arredi il più possibile poco ingombranti otticamente. Questo si traduce in profondità ridotte, arredi sospesi o dai fianchi vuoti o in vetro e, da decori, come stampe e quadri, ben organizzati e connessi tra loro e con colori simili.
Amplia lo spazio a disposizione, agendo sulla percezione dello spazio:
Usa gli specchi.Questo ti permetterà di riflettere lo spazio e gli arredi, e dare l’illusione di un ambiente più ampio.
Usa il colore. Ottimo il bianco, magari da stendere sulle superfici in tonalità differenti, ma puoi scegliere anche di associarlo in contrasto ad altri colori…dai toni neutri e chiari per un ambiente più accogliente, a quelli più scuri o importanti per creare un effetto di impatto.
Dai spazio maggiore al bianco che esalterà la luminosità dell’ambiente e ponilo in contrasto con un colore differente che darà personalità al tuo corridoio.
Nel caso, poi, di soffitto alto, potresti scegliere di abbassarlo, riequilibrando l’immagine d’insieme.
Ti potrebbe venire in aiuto colorarlo e estenderlo sulla parete…
Andrai ad accentuare l’altezza, ma il soffitto sembrerà più ampio, e di conseguenza anche il resto dello spazio!
E per riequilibrare la percezione d’insieme, potrai riproporzionare ancora lo spazio aggiungendo una fascia di colore in basso sulle pareti e del bianco sul resto della superficie.
In alternativa, potresti scegliere di far apparire più corto il tuo corridoio .
Basterà applicare un colore più scuro sulla parete di fondo, per ottenere subito una riduzione ottica della lunghezza, rendendo più proporzionato lo spazio.
Potresti anche stendere lo stesso colore non solo in fondo ma anche sul soffitto, agendo contemporaneamente sulla percezione dell’altezza e della lunghezza, riducendole.
Ovviamente le stesse tecniche possono essere applicate attraverso l’uso dei rivestimenti, qualsiasi natura quest’ultimi abbiano… attenzione solo alla scelta del giusto rivestimento, che vada ad esaltare e a non sovraccaricare l’immagine totale dell’ambiente.
Corridoi dalla larghezza sfruttabile
Nel caso di corridoi che permettano di essere sfruttati grazie ad una sufficiente larghezza, si potrebbe intervenire inserendo armadiature e mobili abbastanza capienti. Questo ti darà modo di avere spazio accessorio dove riporre tutte quelle cose che non trovano immediata collocazione nelle singole stanze adiacenti (e non), o che non vengono utilizzate quotidianamente.
Potrai creare anche delle piccole lavanderie o degli angoli relax, o ancora degli angoli studio.
Sarà la tua fantasia e la capacità a dare il giusto valore a questo spazio.
Disimpegni ampi
Nel caso tu avessi la fortuna di avere a disposizione più che un corridoio, un disimpegno vero e proprio e, magari, anche abbastanza grande, potrai davvero creare degli spazi da vivere a pieno, senza particolari limiti, o addirittura poter contare sullo spazio messo a tua disposizione, per creare dei veri e propri guardaroba o stanzini.
Angoli relax, angoli studio, mobili, scaffalature e armadiature, potranno essere, ovviamente, collocate e sviluppate con maggior libertà di espansione riguardo a spazi meno larghi.
Anche carta da parati o qual si voglia rivestimento potrà essere applicato potendo contare su superfici e aree maggiori. Potrai optare anche per rivestimenti 3D senza paura di chiudere troppo l’ambiente, decidere di avvalerti di applicazioni e decorazioni da parete.
In base, poi, alla conformazione del tuo disimpegno, avrai l’opportunità di agire sulle pareti con maggiore libertà, potendo contare non solo sui modi di utilizzare il colore che già abbiamo visto, ma anche su altre opzioni, come utilzzare il colore pieno su tutte le pareti, creando un effetto avvolgente, oppure creare delle divisioni in lunghezza della superficie.
In questo caso, in conclusione, avrai maggior manovra di azione, e tanto dipenderà dal tuo estro e dalle necessità a cui dovrai rispondere.
Come illuminare un corridoio
Come sempre, chiudo il mio articolo, affrontando il tema dell’illuminazione.
Se mi segui e hai avuto modo di leggere gli altri articoli, sai quanto sia importante l’illuminazione e quanto sia necessario progettarla consapevolmente, in modo che sappia illuminare al meglio e allo stesso tempo che vada a dare il giusto accento allo stile e alla definizione data ad un dato ambiente.
Nei corridoi, quello da cui dovrai partire sarà la sua ampiezza, la sua altezza e la quantità e tipologia di arredo. . Fai solo attenzione che sia sufficiente ma allo stesso tempo con non illumini troppo.
Puoi scegliere se dare risalto all’intero ambiente oppure se focalizzare l’attenzione su un particolare presente.
In generale sono ottimi i led, che siano sotto forma di strip o di faretto, questi ti permetteranno di ottenere un’illuminazione adatta e all’occorrenza focalizzata su alcuni punti del corridoio.
In alternativa, soprattutto in presenza di corridoi con altezze considerevoli, potresti scegliere delle lampade sospese, calibrandole secondo ampiezza dello spazio, ovviamente.
Ma anche applique sulle pareti oppure plafoniere sul soffitto possono fare al caso tuo, ti aiuteranno a dare quel tocco in più ma senza sovrastare gli arredi e caricare troppo l’ambiente!
Ora sai come rendere il tuo corridoio, uno spazio funzionale ed armonico, dando peso alle sue dimensioni, scegliendo i giusti arredi ( o non scegliendoli affatto) e le giuste tecniche di colore, e dando significato ed enfasi allo spazio attraverso la luce!
Che aspetti! Corri a progettare il tuo nuovo corridoio!
Ps. guarda la pratica clip che trovi su Instagram e su Tik Tok… e non dimenticarti di seguirmi!
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Se hai voglia di condividere le tue impressioni su quanto letto, oppure vuoi pareri su come rendere il tuo corridoio un posto meraviglioso… commenta qua sotto!
Ti ricordo che sono sempre a portata di clic! Mi trovi su Whatsapp oppure puoi scrivermi su info@ristruttura.site! Se vuoi, invece, compila il modulo che trovi nella sezione apposita qui sul sito!
Spesso, soprattutto negli appartamenti di ultima generazione, i soffitti sono gli elementi problematici essendo stati ridotti in altezza. Se questo è un fattore utile in termini di risparmio energetico (volumi più ridotti verranno riscaldati prima e ci sarà meno dispersione termica), a rimetterci è, però la percezione dello spazio, che può apparire ridotto e occludente.
Se anche tu hai necessità di far apparire il tuo soffitto più alto continua a leggere! Troverai tante idee utili!
Come rendere un soffitto più alto
Con il soffitto, in questo caso, non è possibile agire a livello strutturale, quindi potranno essere utilizzati alcuni trucchi per dare l’illusione che ci serve.
Utilizza la pittura
La pittura, è uno degli strumenti più performanti e facili da utilizzare in molti casi, compreso questo.
Potrai infatti optare per svariati modi per utilizzarla al meglio.
Dividi le pareti orizzontalmente
Uno dei modi che hai a disposizione per far sembrare una stanza più alta, è quella di dipingere la parte inferiore con una pittura a contrasto rispetto a quella scelta per il resto della parete.
Il segreto nel dare la percezione di uno spazio che si sviluppi in altezza, sarà la proporzione tra le due fasce di colore. Quella inferiore infatti dovrà sempre essere ridotta in altezza.
Il colore dovrà essere utilizzato in modo tale da riportare l’attenzione sulla parte superiore della stanza.
Potrai optare per un colore scuro che si propaghi per 3/4 della parete a contrasto con un colore chiaro….questo in associazione ad elementi verticali darà la giusta percezione, soprattutto se si andrà a dipingere anche il soffitto dello stesso colore scuro.
Ma attenzione, avrà la stessa valenza esattamente il contrario! infatti inserire un colore scuro sotto ed uno chiaro (ancor meglio se il bianco) sopra, farà guadagnare centimetri, visivamente parlando, alla tua stanza e inoltre darà senso di ariosità e di luminosità… utile in questi casi!
Anche lavorare con le proporzioni tra parete e soffitto può aiutare.
Sempre lavorando sui contrasti, o su tonalità diverse dello stesso colore, chiare (soffitto) e scure (pareti), si potrà ottenere l’illusione di un soffitto più alto.
Enfatizza la verticalità
Puoi verticalizzare anche dipingendo una sola parete e il soffitto di bianco o comunque di un colore più chiaro. Questo funziona bene soprattutto in stanze o aree della casa dove ci sono già elementi verticali e spazi stretti.
E siccome il segreto è sempre quello di enfatizzare la verticalità dello spazio, potresti pensare di inserire delle fasce di colore a contrasto che appunto si sviluppino verso l’alto.
… E perché non utilizzare le righe?
Fai attenzione solo al fatto che si vadano a sviluppare in verticale!
Nella foto poi, abbiamo un perfetto connubio di tre tecniche (direi anche 4) per accentuare la verticalità dello spazio. Il soffitto è stato “esteso” grazie alla cornice dello stesso colore, dando profondità; le righe verticali bianche che si inglobano con gli altri elementi dello stesso colore e allo stesso tempo, si mettono in contrasto con quelle tortora; la boiserie che si estende per la porzione inferiore per 1/3 dell’altezza, ed elementi (quadri e disegno della boiserie) che accentuano e rimandano alla verticalità.
Concentrati sulla finitura
Anche la finitura della pittura può aiutarti, infatti, a seconda delle caratteristiche dell’ambiente, potrebbe aiutarti scegliere una pittura lucida, piuttosto che opaca, o viceversa.
Infatti la pittura lucida permette di creare profondità e di riflettere la luce ( ma enfatizza i difetti di superficie), mentre quella opaca andrà per natura ad attirare l’attenzione verso il soffitto (e a nascondere le imperfezioni).
Crea verticalità con gli oggetti
Tutto può aiutare a contribuire a concentrare l’attenzione sulla “falsa” verticalità dello spazio.
Modula i rivestimenti
Sulle pareti, infatti, non puoi applicare solo la pittura, ma anche i rivestimenti. Di qualsiasi natura siano, questi possono essere un ottimo strumento per creare delle fasce verticali che attirano l’attenzione e che portano lo sguardo verso l’alto. L’importante sarà sempre quello di svilupparli in porzioni più lunghe che larghe (meglio se protese fino al soffitto) .
Alternativa potrebbe essere quella di scegliere rivestimenti orientati in verticale o i cui motivi si proiettino verso l’alto o siano obliqui (ma attenzione all’angolazione!)
Utilizza i complementi di arredo e decorazioni a parete
Ancora una volta ci vengo in aiuto le pareti… questa volta pensando di applicare dei pannelli verticali di piante stabilizzate, o termoarredi.
Ma anche specchi dalle forme rettangolari o allungate o, ancora meglio, che si sviluppino a tutta altezza. Ottimo, ad esempio negli ingressi o nelle camere da letto, in associazione ai listelli in legno. Quest’ultimi poi, ottimi come divisori, sono elementi poliedrici utilissimi anche a dare l’illusione di spazi più alti.
Scegli le tende giuste
Le tende hanno un ruolo importante, anche per ridefinire volumi e spazi.
Fissando le tende vicino al soffitto, ad esempio, queste creeranno immediatamente un effetto verticalizzante.
Anche le tende a pannello sono ottime soluzioni per ridefinire le proporzioni.
L’importante, soprattutto su finestre di ampia estensione, è scegliere tendaggi di diverso colore e fantasie, più lunghi che larghi.
Alternali tra loro fino a ricoprire tutta l’estensione della finestra.
Attenzione anche alle fantasie… opta il più possibile per tendaggi monocolore, o al massimo con righe verticali o disegni che si sviluppano in altezza.
Evita trame pesanti e orizzontali, così come le fantasie che prendono l’intera larghezza della finestra (se molto estesa).
Quadri, decori da appendere e cornici
Boiserie, cornici e quadri posizionati ad estensione verticale, possono fare al caso tuo. Oltre a decorare la parete e l’intero ambiente, daranno una spinta verticale a tutta l’area.
Lo stesso vale per le decorazioni da appendere. Tutto ciò che rimanderà ad uno sviluppo verticale, aiuterà a percepire lo spazio più alto.
Anche in questo caso, più ci si spingerà verso il soffitto e maggiore sarà l’effetto percettivo.
Gli elementi di decoro potrebbero interessare anche il soffitto… cassettoni o travi in legno (o finto legno) possono aiutarti. Creando infatti un gioco volumetrico di pieni e vuoti, il risultato visivo sarà quello di “alzare” il soffitto.
Anche creare delle differenti altezze, grazie all’uso di velette, può contribuire a percepire gli spazi più alti e ampi.s
Vasi ed elementi vegetali
Ancora una volta le piante sono un elemento importante. Come? Facile! Inserisci vasi e piante che si sviluppano in altezza! Utilissimi anche rami ed altri elementi vegetali lunghi!
Ancora meglio poi, se li posizionerai in corrispondenza degli angoli o delle colonne, o di tutti quegli elementi strutturali verticali presenti in casa.
Introduci arredi “furbi”
Anche gli arredi possono correre in aiuto. La regola è: scegliere moduli che si sviluppano in altezza e che hanno larghezze limitate. Creeranno subito un effetto allungante!
Ottima questa soluzione anche in cucina, qui non solo potrai sfruttare tutto lo spazio a disposizione, ma la cucina sembrerà molto più spaziosa illudendo l’occhio di trovarsi di fronte una stanza più alta di quella che realmente è.
Anche in ambienti ristretti come l’ingresso, o nella camera da letto, gioverà portare le armadiature fino al soffitto.
In aiuto corrono anche librerie, mensole e scaffali alti e stretti, meglio ancora con moduli regolari alternati con altri ancora più stretti.
La percezione di uno spazio più alto e ampio, può provenire anche grazie all’uso di arredi bassi. Aumentando la distanza tra la superficie di questi elementi e il soffitto, la stanza sembrerà più alta!
Finestre, illuminazione naturale dalle forme giuste
Ci sono due tipologie di finestre che possono aiutarti nel caso di soffitti bassi, e sono:
-le finestre alte e strette
-le finestre posizionate in alto
Le prime, ricalcano il criterio più esposto in questo articolo, e quindi, la promozione della verticalità degli elementi,
le seconde riportano l’attenzione verso l’alto e, facendo provenire la luce dalla porzione superiore della parete, illuminano maggiormente e direttamente tutto l’ambiente sottostante e rendono la parte alta della parete più ampia, non facendo percepire la poca altezza della stanza.
porte, eleganza e funzionalità
Ebbene sì, anche le porte sono utili… scegli porte non troppo larghe e soprattutto esalta la loro verticalità. Spingile fino al soffitto e vedrai che effetto! Sono anche soluzioni molto eleganti e raffinate, la tua casa ne guadagnerà anche in questo!
Illuminazione
Anche i corpi illuminanti e il modo di utilizzare la luce artificiale può influire.
Illumina direttamente dal soffitto o dalle pareti, tramite faretti, applique, led o corpi illuminanti non invadenti a livello volumetrico.
In alternativa, opta per lampade a sospensione che si sviluppino in verticale. Il filo, la sua lunghezza e la conformazione della lampada daranno il giusto accento alla verticalità che tanto cerchi.
Attenzione solo a scegliere portalampade poco invadenti e che non si sviluppino in larghezza oppure orizzontalmente…otterrai il risultato contrario …e questo prorprio non lo vogliamo!
Ora hai tutti gli strumenti per valutare il modo migliore o la serie di trucchi da applicare per rendere la tua casa otticamente più alta!
…E se vuoi vedere la clip dedicata a questo argomento… guardala su Tik Tok oppure su Instagram!
(foto Pinterest)
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Al prossimo articolo!
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Nella progettazione del bagno, ci sono molti elementi e aspetti da tenere in considerazione, e uno di questi è senz’altro lo specchio.
Prima di capire come sceglierlo, però, è importante comprendere…
Il ruolo dello specchio nel bagno.
Pensando allo specchio, infatti, lo si percepisce immediatamente, come uno strumento utile per riflettere la nostra immagine, ma non è solo così.
Infatti, innanzitutto, questo elemento è fondamentale per amplificare lo spazio, riflettendo le superfici, ma anche per aumentare la luminosità dell’ambiente, riflettendo la luce.
Lo specchio è anche un elemento di stile. Può esaltare gli arredi e dare accento all’ambiente, tramite le sue caratteristiche estetiche.
Da questo è facile dedurre che scegliere uno specchio con determinate caratteristiche e definire il suo corretto posizionamento, può dimostrarsi un fondamentale aiuto in una stanza della casa, che spesso è limitata nelle dimensioni e magari è soggetto a poca luce naturale.
Come scegliere lo specchio
Ogni specchio ha svariate qualità da tenere in considerazione per fare una scelta consapevole e soddisfacente e, insieme, vedremo alcuni aspetti che potranno aiutarti nella tua scelta.
Come sempre, chiediti innanzitutto a quali bisogni deve rispondere il tuo specchio e quali caratteristiche dovrebbe avere.
Poi analizza:
Funzione
Lo specchio del tuo bagno, potrà, oltre ad assumere le funzioni sopra dette, dover contenere i tuoi cosmetici, e quindi fungere da importante e ulteriore elemento contenitore salvaspazio.
Potresti sceglierne uno direzionabile oppure con una porzione ingrandente.
Insomma davvero esistono soluzioni per tutte le esigenze. Quindi focalizzati su come lo usi o vorresti usare e quindi su come potrebbe esserti utile e cerca le risposte giuste anche per il tuo specchio!
Misura
Per essere utilizzato in maniera confortevole, un specchio dovrà avere una larghezza minima di 60 cm. Questa dimensione permetterà di riflettere una persona senza troppi problemi.
In lunghezza, non ci sono particolari misure da rispettare, molto dipende infatti dalla grandezza della stanza e dall’effetto che si vuole ottenere.
Forma
In commercio sono presenti specchi di varie forme, a partire da quelli rettangolari, con la maggiore superficie riflettente, passando per quelli tondi ed ovali, utili per ammorbidire e armonizzare l’effetto visivo dell’intero ambiente, finendo per gli specchi dalle forme più irregolari, utili per dare movimento e carattere alla stanza.
Potrai poi scegliere specchi con cornice oppure con profili vivi, da scegliere in funzione dello stile e della grandezza degli arredi e del bagno stesso.
Illuminazione
Un altro aspetto da definire è l’illuminazione, che potrà essere integrata, incassata o esterna. Quello sul quale dovrai fare attenzione è l’effetto che vorrai ottenere sul tuo viso.
Una buona illuminazione ti permetterà di avere un riflesso privo di ombre e in grado di rendere ben visibile e chiara l’immagine riflessa.
L’illuminazione propria dello specchio, ricorda, dovrà poi sommarsi a quella dell’intero ambiente. È un elemento da considerare per un effetto finale ottimale.
Le regole di fissaggio
Esistono delle regole specifiche affinché il tuo specchio possa essere fissato nel modo e nella posizione più corretta.
Vediamole insieme:
1.Altezza da terra
Per determinare l’altezza ideale, da terra, alla quale fissare lo specchio, bisogna tenere in considerazione l’altezza delle persone che vivono in casa. Infatti lo specchio, dovrà, in linea di massima, essere posizionato ad un’altezza tale da poter essere più alto di circa 20/30 cm dalla linea degli occhi di chi si specchia. E se generalmente si considera un’altezza da terra di 170 cm, il mio consiglio è sempre quello di controllare e verificare.
Attenzione poi, quando si ha la necessità di rendere fruibile lo specchio anche a bambini e disabili. In questo caso l’altezza orientativa si aggira intorno ai 120/130 cm da terra.
2. Distanza fra lavabo e specchio
Attenzione anche alla distanza tra lavabo e specchio…lascia sempre almeno tra i 30 e i 40 cm tra i due elementi. In questo modo avrai abbastanza spazio anche per istallare dei miscelatori a parete, o per dare risalto ai miscelatori a canna alta, o per proteggere lo specchio.
3. Posizione rispetto al lavabo
Ovviamente lo specchio dovrà essere posizionato in modo tale da risultare centrato in base alla postazione lavabo, questo sia che tu abbia un unico lavabo, che doppio.
Posizionare uno specchio non centrato con il lavabo, potrebbe portare alla percezione di un ambiente disequilibrato e non armonico, oltre a renderlo non comodo.
In presenza di un doppio lavabo, e volendo mettere un solo grande specchio, varrà la stessa regola di centrarlo, qualora questi siano collocati uno di fianco all’altro.
Qualora invece i due lavabi siano posti alle due estremità del mobile, basterà posizionare uno specchio che abbia la stessa lunghezza del mobile lavabo.
Sistemi di fissaggio
Oltre agli aspetti sopra considerati, c’è poi da valutare che in base al sistema di fissaggio otterrai degli effetti differenti che andranno an definire ancora di più lo stile del tuo bagno.
Gli specchi potranno essere incassati a filo parete, ancorati o appesi alla parete o fissati al soffitto.
Ora hai a disposizione tutti gli aspetti fondamentali per scegliere il giusto specchio per il tuo bagno!
(foto Pinterest)
Parliamone!
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