In una tendenza archittetonica, in cui le abitazioni sono pensate e realizzate sempre più compatte ed essenziali, senza eccessi di spazio, molto spesso è proprio l’ingresso ad essere ridotto al minimo, o comunque completamente integrato con il resto della zona giorno.
Ma l’importanza funzionale di questa area di passaggio tra esterno ed interno rimane, ed è per questo che ricavarla, oppure arredare la zona di accesso in modo ben strutturato, risulta essere un’esigenza di primo ordine.
Perchè l’ingresso può fare la differenza
L’ingresso, qualsiasi sia l’assetto strutturale di un’abitazione, rispode a particolari esigenze, ricoprendo determinate e fondamentali funzioni.
Innanzitutto è una zona di benvenuto, in cui chi entra può sentirsi da subito accolto, può già identificare le preferenze stilistiche di chi abita casa, e dà una sorta di aticipazione sulla personalità degli ambienti . È quindi una sorta di biglietto da visita e uno spazio di transizione che ci accompagna fuori e dentro casa.
Ha poi, sicuramente delle funzioni pratiche nella vita di tutti i giorni, come collocare chiavi, cappotti, scarpe e borse prima di entrare, (o prenderle prima di uscire), quindi permette di lasciare vicino l’etrata di casa tutti quegli elementi da avere a portata di mano.
Inoltre, si può immaginare come una sorta di area “cuscinetto”, di filtro, che aiuta a limitare l’ingresso in casa di sporco e germi provenienti dall’esterno, contribuendo a mantenere la casa più pulita e salubre.
È anche uno spazio attraverso il quale non dare immediato e libero accesso alle stanze centrali della casa, assicurando privacy, ovviamente nei casi in cui ci sia un vero e proprio ingresso.
Come rendere un ingresso funzionale
Affinchè si mantengano ordine, pulizia e immediatezza di utilizzo di questo spazio, è essenziale che sia progettato nel migliore dei modi, e che abbia determinate caratteristiche.
Innanzitutto, deve risultare un ambiente pratico, devono esserci pochi elementi ma ben studiati e che siano funzionali in modo da rispondere ad esigenze specifiche.
Deve poi essere commisurato allo spazio a disposizione. Ad esempio, inutile voler per forza inserire un guardaroba se lo spazio è insufficiente. Piuttosto, sarà più utile optare per dei ganci appendiabiti o, magari, destinare a questa funzione uno spazio adiacete ma più congeniale, come uno stanzino (che sarà quindi utile rimodulare), o una rientranza nel muro vicino, e focalizzare la progettazione su altre funzionalità dell’ingresso.
Un’altro aspetto da non sottovalutare è la luminosità generale. Curare questo aspetto garantisce uno spazio di passaggio tra esterno ed interno accogliente e confortevole e permette di ampliare lo spazio nella sua percezione.
Quali sono gli elementi di arredo utili in un ingresso
Per arredare efficaciemente uno spazio ingresso, puoi basarti su alcuni elementi essenziali.
Innanzitutto, puoi considerare l’introduzione di piani di appoggio come mensole o consolle, ma anche dei cassetti potrebbero essere utili, magari per non lasciare la chiavi a vista o custodire una torcia o piccoli oggetti.
Come già accennato, se lo spazio lo permette, guardaroba chiusi, ma anche appendiabiti o gancipossono essere utili per riporre le giacche.
In generale, la possibilità di introdurre vani contenitori apre a possibilità funzionali varie, come il riporre le scarpe o le borse, occhiali, cappelli etc., oppure tutto ciò che nel resto di casa non ha una collocazione precisa ma è necessario avere a portata di mano.
Elementi, come piccole sedute, hanno poi la dublice funzione di essere utili per togliere e emettere le scarpe, e avranno subito un impatto emotivo in grado di evocare confortevolezza.
Anche uno o più specchi, sono preziosi in un ingresso, innazitutto perchè permettono di controllarsi un’ultima volta prima di uscire.
Ma non solo, infatti questi elementi, hanno anche l’ importante funzione, riflettendo luce e spazi, di creare l’illusione di ambienti più grandi, profondi e luminosi di quanto siano in realtà. Esaltano poi lo stile scelto, soprattutto se si opta per specchi con dettagli specifici nelle forme, materiali e colori.
Da non sottovalutare anche accessori come svuotatasche, lampade, quadri o stampe, tappeti, ma anche piante, cioè tutti quegli elementi che possono dare maggiore personalità all’ingresso.
Come curare l’estetica e la resa emotiva di un ingresso
Anche l’ingresso, come qualsiasi altro ambiente della casa, deve saper parlare non solo della casa stessa, ma anche di chi vi abita. Quindi, curarlo non solo da un punto di vista funzionale, ma anche estetico, gioca un ruolo fondamentale.
Innanzitutto, scegli uno stile coerente con il resto della casa, o crea uno spazio che abbia dei collegamenti stilistici e/o estetic, almeno con la zona living.
Scegli con cura i materiali ed i colori, i quali saranno i primi a saper parlare a chi entra della personalità della casa. Una buona idea, può essere anche quella di focalizzare l’attenzione su un punto specifico dell’ingresso, oppure utilizzare colori e materiali per accentuare delle caratteristiche strutturali/ stilistiche oppure minimizzarle.
Inserisci dei dettagli unici, questo può eccrescere la percettibilità positiva di questo spazio. Anche una maniglia, o un gancio appendiabiti, che siano particolari o di design cattureranno l’attenzione, saranno sinonimo di cura e attenzione ai particolari e creeranno aspettative positive verso il resto della casa.
Opta per elementi che curino anche l’aspetto emozionale come Candele, profumatori ed elementi olfattivi , in grado con semplicità ed immediatezza, di creare un ambiente accogliente e piacevole.
Cosa non fare per un ingresso impeccabile
Abbiamo visto fino ad ora tutto quello che è necessario fare, ma è altrettanto importante ed utile, tenere a mente cosa evitare per iniziare a progettare il tuo ingresso, perchè ti faciliterà tantissimo ad evitare errori importanti.
Il primo passo è quello di pensare l’ingresso come un’estensione del resto della casa, quindi evita di seguire uno stile troppo distante da quello che immagini o hai realizzato per gli altri ambienti. Se vuoi dare un tocco di personalità, o comunque rendere “autonomo” stilisticamente questo spazio, il consiglio è comunque quello di creare un collegamento stilistico, attraverso anche dei complementi o un colore, e di scegliere stili combinabili tra loro.
Un altra importante indicazione, è quella di noncaricare troppo lo spazio di oggetti, arredi, elementi e colori . Per raggiungere il risultato perfetto, tieni a mente lo spazio a disposizone, e solo gli elementi essenziali da inserire per rendere l’ingresso funzionale, solo dopo concentrati nel dare dei piccoli tocchi di personalità, ma senza eccedere.
Da non dimenticare, poi, l’illuminazione. L’errore più comune è trascurare infatti questo aspetto pensando che, essendo solo un punto di accesso e di passaggio , sia secondaria un’attenta progettazione.
Curare l’illuminazione significa infatti dare “banalmente” visibilità alla composizione creata tra arredi, complementi e colori. Un ambiente non perfettamente illuminato non dà possibilità di soffermarsi sulle caratteristiche stilistiche e cromatiche dell’area.
Inoltre, una illuminazione insufficiente, può ostacolare o rendere poco fluidi gesti come posare le chiavi, prendere o appendere una giacca, controllarsi un’ultima volta prima di uscire, etc.
Una cattiva illuminazione diminuisce sensibilmente il confort visivo e rende l’ambiente poco ospitale.
Evita, poi, luci fredde e tutte uguali nella temperatura: inserisci, in alcuni punti, delle lampade con luce calda, che hanno la capacità di donare confortevolezza, e avranno il ruolo di far sentire accolto chiunque entri in casa.
Un ambiente buio apparirà non solo angusto ma anche più “piccolo” e nasconderà eventuali dettagli architettonici che invece avrebbero la necessità di essere esaltati.
ll rischio di non curare per bene l’illuminazione di questo spazio funzonale, è anche quello di farlo apparire come qualcosa di separato dal resto della casa. Quindi, una buona illuminazione, ti permettereà di creare un collegamento con il resto degli ambienti , facendolo percepire come parte dell’insieme.
Ora hai tutte informazioni che ti permetteranno di creare il tuo ingresso perfetto!
E qui sotto potrai avere altre idee a cui ispirarti!!!
(photo Pinterest)
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Scegliere il giusto tendaggio è fondamentale come scegliere un divano oppure una lampada, così come sono importantissimi i tempi in cui sceglierlo.
Ricorda che le tende, innanzitutto, dovrebbero sempre riuscire ad esaltare il concept della stanza, senza sovraccaricare l’ambiente. Tenere a mente questo ti può aiutare a capire sia la sua imporantanza, sia perchè è sempre consigliabile sceglierle quando sono stati definiti tutti gli altri dettagli di progettazione, a meno che non diventino esse stesse il punto cardine di tutto il progetto.
Il rischio, infatti, se i tendaggi vengono scelti nel momento sbagliato e senza le dovute accortezze, è quello di non centrare sia il modello che il tessuto o, ancora, il suo potere schermante, il colore, la grandezza, etc etc.
Vediamo, quindi quali sono gli aspetti principali da considerare, prima di scegliere le tende.
Tipologie di tendaggi
In commercio esistono molte tipologie di tende, ognuna adatta a diversi stili di arredo, ma anche in grado di rispondere a molteplici esigenze, sia funzionali che estetiche. Tra queste, potrai optare per:
Tende morbide a teli
Tende a pacchetto
Tende a pannello
Tende a rullo
Tende plissettate
Tende veneziane
Tende a bande verticali
Tende morbide a teli
Sono le tende più classiche, ma in grado di rimanere sempre tra le prime scelte, e questo grazie anche a nuove soluzioni per la loro installazione.
Scegliendole di tessuti naturali come lino e cotone, si aggiungerà subito ad un dato ambiente, estrema confortevolezza.
Se si vuole creare un ambiente raffinato e leggero, sarebbero da evitare le mantovane, ed andrei, personalmente, cauta anche nell’utilizzo di fermatende o raccoglitende per eliminare il rischio di un risultato d’insieme un po’ grossolano.
Un’importante precisazione: questo tipo di tendaggio, richiede lunghezze importanti anche in corrispondenza di finestre. Quindi, che tu le scelga per delle portefinetre o per delle finestre, i teli dovranno arrivare fino al pavimento!
Montaggio
Il montaggio di queste tende può avvenire o a parete, oppure, come oggi si sceglie sempre più spesso, a soffitto.
A parete, avviene spesso tramite i classici bastoni da tende che permettono il montaggio di uno o più teli. Questo è un metono che si sceglieva più di frequente soprattutto negli anni passati. Ad oggi, a chi sceglie di utilizzare questo metodo, si consiglia di modulare bene l’altezza di fissaggio del bastone portatenda, in modo tale che non vada a tagliare in maniera poco estetica la parete, e ancora più di frequente si sceglie di fissarlo in prossimità del soffitto.
In generale, si consideri che il vecchio stile di fissaggio a muro non sempre è in grado di esaltre il tendaggio o l’ambiente, ed ecco perchè si opta moltro frenquentemente per un’alternativa elegante, raffinata e minimale, quale quella dal fissaggio a soffitto, che grazie a dei binari estetici, a vista, incassati nel soffito, oppure nascosti da gole, creano una soluzione adatta ad ogni ambiente e stile.
Anche questi binari permettono di scegliere tra uno o più teli e di poter “giocare” con le pigature superiori dei teli come nel caso del montaggio con bastone (fatta eccezione per i teli con occhielli, che sono ad istallazione esclusiva attraverso i classici bastoni)
Piegature del tessuto
Queste sono importanti soprattutto se si è particolarmente attenti al dettaglio. Se, quindi, opti per tende un po’ più ricercate, tieni a mente che potrai scegliere tra diverse tipologie di piegature, e quindi di effetti di caduta del telo, tra cui:
a matita
ad onda
a pieghe rovesciate
a pieghe alla francese
svizzera
Alcuni esempi di piegatura
Misure
Con questa tipologia di tenda è necessario tenere a mente alcune regole base per far in modo che l’effetto finale non risulti dozzinale e approssimativo. Per tendaggi raffinati e che sappiano esaltare gli ambienti, è essensiale ricordare due semplici indicazioni:
i tendaggi devono superare lateralmente l’incasso della finestra di 15-25 cm;
il fondo dei teli non deve essere né troppo lungo, né troppo corto, infatti dovranno sfiorare delicatamente il pavimento. (C’è chi sceglie di lasciare che i teli ricadano sul pavimento creando dei morbini accumuli di tessuto a terra. Questa è una scelta stilistica, ma che non consiglio, perchè crea facilmente disordine visivo e comporta un accumulo di polvere, senza contare la poca praticità nel chiudere ed aprire la tenda).
Per quanto rigurada la larghezza totale, questa dipende molto del tipo di arricciatura scelta e dall’effetto finale che ci si pone come obiettivo. In linea di massima però, si considerino larghezze 2 o 3 volte più grandi rispetto alla misura della finestratura.
Per i teli oscuranti aggiuntivi, si consiglia di aggiungere alla lunghezza totale della finestra 30 cm per lato. In questo modo i teli esterni avranno un’arricciatura più delicata ed essenziale, mentre quelli più interni avranno un aspetto più morbido e ricco.
Schermatura della luce
Queste tipologie di tende permettono di schermare la luce con diverse intensità e quindi sono capaci di adattarsi alle varie esigenze.
I teli infatti, in base al tessuto scelto e alla sua trama, possono garantire una schermatura totale, media oppure minima.
Il filtraggio della luce può essere definito anche grazie all’utilizzo di due teli sovrapposti di diversa capacità di schermatura. Quindi, ad esempio, in un ambiente come la camera da letto, si potrà scegliere un telo completamente oscurante sopra un telo con schermatura media. In questo, modo si avrà buio totale durante la notte, mentre di giorno si garantiranno privacy ma anche luminosità grazie al telo più leggero.
Tende a pacchetto
Queste tende sono ormai sul mercato da svariati anni e risultano tende molto pratiche, soprattutto perchè garantiscono un ingombro minimo.
Sono eleganti, ma allo stesso tempo moderne e si adattano benissimo ad ogni stile e ambiente.
La loro caratteristica principale è la loro chiusura e apertura, che non avviene più in orizzontale, ma in verticale, modulando anche la schermatura della finestra.
Montaggio
Le tende a pacchetto risultano pratiche anche dal punto di vista del montaggio. Infatti sono tende che possono essere fissate anche direttamente sull’anta della finestra, e anche senza l’utilizzo di viti, grazie a dei supporti amovibili. Nei casi in cui non ostacoli l’apertura e chiusura della finestra, una volta tirata su completamente, può essere posizionata anche nella gola di incasso della finestra stessa.
Tutto questo dimostra come questa tipologia di tendaggio sia adattabile in ambienti anche molto piccoli, in cui si necessita di schermature poco ingombranti, anche lateralmente.
In alternativa, si può scegliere un fissaggio, anche qui, a parete oppure a soffitto, entrambe soluzioni eleganti e confortevoli.
Il fissaggio a parete prevede il suo posizionamento subito sopra la finestratura, tenendo in considerazione l’altezza della piega; infatti una volta tirata su, la tenda dovrà permettere anche in questo caso, l’apertura e chiusura della finestra.
Per quanto riguarda invece, il fissaggio a soffitto, questo è adottabile non solo per preferenza stilistica, ma anche in tutti quei casi in cui si vogliono nascondere i cassettoni oppure delle irregolarità della parete.
In presenza di ampie finestrature, si potranno affiancare più teli, dando in questo modo, un aspetto elegante e ricercato alla stanza.
Piegatura del tessuto
Le tende a pacchetto prevedono, in realtà, solo una tipologia di arricciatura del tessuto, che si mostra evidente solo nel momento in cui il tessuto viente tirato su , tramite delle cordicelle.
Si potranno scegliere tende a pacchetto con pieghe dritte, la cui chiusure determina delle pieghe che si sovappongolo l’una all’altra e si raccolgono morbidamente alla base del tendaggio. Queste regalano confort visivo ed un assetto delicato, oltre ad essere il tipo di tenda a pacchetto maggiormente utilizzato.
In alternativa, se si ricerca un effetto maggiormente rigoroso, è possibile scegliere tende a pacchetto con stecche, inserite in corrispondenza di ogni piegatura del tendaggio, in grado di regalare un aspetto più ordinato e minimale alla tenda. Infatti, le pieghe che ne risulteranno saranno ordinatamente sovrapposte pur rimanendo armoniche.
Misure
A seconda del tipo di fissaggio le misure delle tende a pacchetto possono variare.
Se si sceglono tende a pacchetto da fissare alle ante (sia con che senza viti) la larghezza totale per telo dovrà corrispondere alla largezza del vetro, agiungendo 2 cm. In questo modo si avrà certezza di copertura adeguata dell’anta.
Per deifnire invece la lunghezza totale, nel caso di tende a pacchetto a vetro con fissaggio a viti questa dovrà essere pari alla lunghezza del vetro più 6 cm. Nel caso di tende ancorate al battente zenza foratura, la lunghezza sarà pari a quella del battente meno 1 cm.
Per le tende a pacchetto fissate a parete, la loro larghezza ideale corrisponderà alla larghezza totale della finestra o della nicchia di incasso, la quale dovrà essere completamente nascosta alla vista, mentre la sua lunghezza sarà uguale all’altezza dell’intera finestra, più la misura del ripiegamento.
Le misure delle tende a pacchetto fissate a soffitto, invece, prevedono come larghezza la misura di quella dell’intera finestratura, mentre per la lunghezza, questa sarà definita dalla lunghezza della finestra più la misura della distanza tra finestra e soffitto.
Schermatura della luce
Anche le tende a pacchetto possono essere caratterizzate da diversi tessuti e quindi anche da diverse capacità di filtraggio della luce.
Nella scelta di questo tipo di tende, bisognerà quindi considerare l’ambiente in cui si andranno ad inserire, ed il tipo di bisogno al quale si vorrà rispondere. Questo soprattutto considerando una non modulabilità della schermatura, se non attraverso l’apertura del tendaggio che andrà inevitabilmente a scoprire la finestra, rendendo visibile l’interno dall’esterno.
Per ovviare a questo aspetto, soprattutto in ambienti come camera da letto o bagno, si possono applicare alcune accortezze. Una ad esempio è quella di associare questo tipo di tende a tendaggi morbiti, in modo da creare anche movimento visivo e da esaltare questi punti della stanza. Un altro modo, potrebbe essere quello di utilizzare pellicole riflettenti o, ancora, vetri acetati opacizzati o sabbiati.
Tende a pannello
Le tende a pannello sono un’ottima soluzione in ambienti moderni e minimali dove questi tendaggi essenziali sapranno coniugare stile ed efficienza pratica.
Sono caratterizzate da più pannelli scorrevoli lateralmente, in grado di essere sovraposti, modulando la schermatura della luce.
La caratteristica di queste tende, poi, è quella di poter sovrapporre teli di colori, schermature e motivi differti, potendo realizzare composizoni personalizzate e dal sicuro impatto visivo.
Il mio consiglio, comunque, è quello di sceglierli a tinta unita per effetto più minimale e raffinato o con motivi piccoli o non troppo evidenti, o con blocchi di colore geometrici per non perdere la naturale “compostezza” stilistica di questa tipologia di tenda.
Montaggio e Misure
Queste tende scorrono attraverso dei binari che possono essere montati sia a parete che a soffitto.
Se si ricerca un effetto più raffinato un fissaggio a soffitto è l’ideale, garantendo ricercatezza ed eleganza.
In questo caso, la lunghezza del singolo pannello, dovrà corrispondere alla distanza tra paviemento e soffitto, meno 2 cm che dovranno essere lasciati tra pavimento e bordo inferiore del pannello, e meno i centimetri corrispondenti all’ingombro del binario (circa 2 cm ma da verificare).
Qualora si opti per pannelli fissati a parete, sarà innanzitutto necessario, per definire la lunghezza dei pannelli, decidere l’altezza alla quale fissare il binario.
Una volta definito questo, all’altezza tra binario e pavimento, si toglieranno i 2 cm di fondo, i centimentri di ingombro del binario.
Per quanto riguarda la larghezza , per di questo tipo di tenda, ci sono da fare due distizioni nette tra tendaggi a pannelli predefiniti o a pannelli su misura.
Nel primo caso i pannelli saranno stabiliti in dimensione secondo proporzioni già definite in partenza dal produttore del tendaggio, quello che si potrà decidere sarà la lunghezza del binario. In questo caso, in base alle dimensioni indicate dal produttore, sarà importante stabilire l‘ingombro della tenda aperta, cioè se il tendaggio coprirà solo la lunghezza della finestra, oppure se questo andrà oltre di essa.
Nell’ipotesi di scegliere un tendaggio a pannelli con misure personalizzate, si dovrà innanizitutto stabilire il numero di pannelli e la lunghezza massima del binario, che anche qui avrà o la stessa lunghezza della finestra oppure andrà ad eccedere lateralmente.
Una volta deciso questo, sarà importante stabilire di quanto i pannelli, una volta chiusi, dovranno sovrapporsi l’uno all’altro e poi fare questo semplice conteggio:
misura binario + misura accavallamento totale (dx+sx)÷ n. pannelli
ad esempio:
lunghezza binario: 200
n. pannelli: 3
accavellamento: 6 cm –> 12 cm totali
(200+12) ÷ 3 = 70,66 –> 70 cm sarà la larghezza del singolo pannello
ancora
lunghezza binario: 200 cm
n. pannelli: 5
accavallamento: 6 cm –> 24 cm totali
(200+24) ÷ 5= 44,8 –> 45 cm sarà la larghezza del singolo pannello
Schermatura della luce
Anche questa tipologia di tendaggio è pensata per avere diverse capacità di schermatura della luce, attraverso tessuti più o meno filtranti o totalmente oscuranti.
Di per sè già attraverso la definizione del numero di pannelli si può andare a definire il tipo di schermatura, e variarla spostando o sovrapponendo i teli. Ma mixare teli di diversa schermatura può permettere lo stesso tipo di effetto che si riesce ad avere con le tende morbide.
Tende a rullo
La tenda a rullo si dimostra pratica e molto sobria, ed ecco perchè spesso viene associata a stili di arredo minimali e moderni, e si adatta perfettamente ad ambienti in cui l’ingombro del tendaggio deve ridursi al minimo.
Il tessuto viene ad arrotolarsi nella parte apicale, ed il rullo può essere sia a vista che nascoto da un cassonetto, o anche da mantovane. A differenza, quindi, delle tende a pacchetto, il loro ingombro apicale è davvero ridotto.
Montaggio
Il montaggio può avvenire sia a parete, poco al di sopra della finestra, o del suo incasso, che a soffitto, ma si può sfruttare anche l’incasso della finestratura per posizonare il rullo attorno al quale si avolgerà il tessuto.
Come per le tende a pacchetto, anche queste, si posso, in fine, fissare direttamente al telaio dell’anta, con o senza foratura.
Anche in questo caso, inoltre, si possono montare più tende vicine una all’altra, soprattutto nel caso si abbiano ampie vetrature a disposizione, o più finestre vicine.
Misure
Prima di tutto è fondamentale scegliere la tipologia di fissaggio che si preferisce e che si presenta più adatto a rispondere alle diverse esigenze strutturali e/o stilistiche.
Una volta fatto questo bisognerà consideare quanto segue:
Per le tende a rullo a battente (con foratura o meno):
–larghezza: corrisponderà alla larghezza del vetro alla quale aggiungere 7 cm
–altezza: sarà uguale all’altezza dell’intero battente a cui togliere 1 cm nel caso in cui la tenda verrà fissata senza foratura; se invece si sceglie di fissare le tende al battete con viti, si dovranno aggiungere 8 cm all’altezza del vetro
Se si opta per tende a rullo a parete:
–larghezza: si dovrà considerare la larghezza della finestratura e aggiungere 4 cm
–altezza: questa corrisponderà all’altezza della finestra alla quale si aggiungereà l’altezza del meccanismo di fissaggio
Qualora si scelga, invece, di fissare la tenda a rullo al soffitto, si potranno considerare queste misure per scegliere la tenda dalle dimensioni perfette:
–larghezza: anche in questo caso, alla larghezza della finestra si aggiungeranno 4 cm
–altezza: per l’altezza, questa dovrà corrispondere alla somma tra l’altezza della finestra e la distanza tra finestra e soffitto
Schermatura della luce
Le tende a rullo offrono svariate soluzioni per la schermatura della luce, rendendo molto facile modularla attraverso la loro apertura o chiusura.
Tessuti leggeri, filtranti, oppure oscuranti, a tinta unita, o a fantasia, permettono di usare questo tendaggio secondo specifiche necessità e preferenze.
Inoltre, le si possono trovare anche nella versione “giorno e notte” dove, il tessuto utilizzato, è caratterizzato da un’alternanza di fasce trasparenti e fasce piene, che a seconda di come vengono regolate, offrono una pratica gestione del filtraggio della luce.
Tende plisettate
Questo tipo di tenda, sta diventando sempre di più una scelta frequente grazie alla sua versatilità e facilità di installazione.
Si adatta perfettamente ad ogni stile di arredo, occupa poco spazio, potendo essere fissata sia a battente che a vetro.
Ottime in tutti gli ambienti, ma estremamente pratiche in bagno, oppure in cucina o, ancora, nelle camerette dei bambini ma sono particolarmente ideali da installare sulle finestre per tetti.
La loro praticità d’uso è dovuta soprattutto alla sua struttura caratterizzata da del tessuto, spesso composito, che viene ripiegato su se stesso ripetutamente, per poi essre fissato su un supporto.
Le tende plissettate, possono essere aperte e chiuse con movimenti verticali oppure orizzontali ed alcuni modelli possono essere regolati ( quindi aperti e chiusi) sia dall’alto che dal basso.
Montaggio
Come già accennato queste tende possono essere fissate a battente, ma anche all’interno o all’esterno della nicchia di incasso della finestratura grazie all’ingombro che può risultare davvero minimo.
Il fissaggio a vetro, é di sicuro un tipo di montaggio che, d’altro canto, sta prendendo sempre più piede. Infatti, permette, semplicemente, l’incastro del supporto della tenda tra un fermavetro laterale e l’altro, non richiede supporti ulteriori o forature, ed è removibile facilmente in qualsiasi momento.
Nel primo caso i tendaggi saranno modulabili attraverso una cordicella o un’asticella che agevolerà l’apertura o chiusura del tessuto, mentre nel secondo caso basterà spostare uno oppure entrambi i supporti in alto o in basso.
Misure
La particolarità di questo tipo di tenda, risiende nel fatto che sono personalizzabili nel loro dimensionamento. Infatti, anche se molto spesso sono su misura, anche quelle con larghezze standard possono, in tutta autonomia, essere portate a misura semplicemente tagliandole, secondo esigenza.
Nel caso in cui la tenda venga posizionata all’interno del vano di incasso, questa dovrà avere la stessa larghezza dell’incasso. Per quanta riguarda l’altezza, questa corrisponderà a quella dell’incasso.
Una raccomandazione: nel caso si scelga il fissaggio all’interno della nicchia, si dovrà considerare che la tenda chusa, in alto, avrà un certo ingombro, variabile a seconda della lunghezza totale della tenda, per cui si consiglia di considerarlo soprattutto nei casi in cui ci sia un sopraluce, o comunque abbastanza spazio superiore di incasso.
Se invece, si vorrà procedere con l’installazione della tenda all’esterno del vano finestra, la larghezza sarà pari a quella della nicchia più 5 cm per lato (10 cm totali in più). L’altezza, sarà invece maggiorata, rispetto a quella della finestra di circa 7 cm .
Per tende da montare sul battente della finstra, si potrà considerare la larghezza del vetro, a cui aggiungere 1 o 2 cm, calcolando la porzione di fermavetro della finestra libera dalla maniglia. Per misurare l’altezza utilte del tendagio, ci si potrà riferire all’altezza del battente.
Se si sceglie di fissare la tenda a vetro, si dovrà considerare la larghezza del vetro più quella della guarnizione; stessa cosa per l’altezza, quindi altezza del vetro più ingombro della guarnizione.
Schermatura della luce
Le tende plissettate possono essere scelte in base alle proprie esigenze. Possono essere definite da tessutii filtranti, che lasciano, quindi, passare la luce facilmente, oppure oscuranti, assicurando buio totale.
Inoltre, il fatto che alcune possano essere regolate sia in alto che in basso, permette di poter regolare ulteriormente la luminosità della stanza, coprendo o scoprendo il vetro della finestra.
Le tende plissettate si dimostrano molto utili anche nei soggiorni quando, per esempio, si ha la necessità di mascherare il riflesso della luce sullo schermo del televisore. Spostando parzialmente il tendaggio, si può assicurare luminosità all’interno della stanza, eliminado però, il fastidioso riflesso della luce naturale sulla tv.
Tende veneziane
Un tendaggio dalle origini lontane e antiche, queste possono essere scelte se si vuole un tocco di carattere e di personalità. Consigliate soprattuto in legno, per assicurare fascino e matericità, esistono, in realtà, in molti materiali e colori, e permettono di modulare la luce all’interno di un ambiente, garantedo sempre privacy.
Sono, infatti, caratterizzate da lamelle orizzonatali connesse tra loro lateralmente, che possono essere aperte e chiuse attraverso un ‘asticella.
Questo è un tipo di tenda utile per chi vuole un effetto più “drammatico”, con un impatto sicuramente più deciso non solo estetico, ma anche percettivo rispetto alla luminosità di un dato ambiente.
Montaggio
Le venziane possono essere fissate facilemente, direttamente sul battente della finestra con o senza fori, ma anch ea parete o a soffitto, e questo a seconda dell’effetto che si vuole ottenere, dalla conformazione della finestratura e dal fatto se si vogliano o meno associare altre tipologie di tende, come quella a teli morbidi.
Misure
Sarà importante capire il tipo di fissaggio che si desidera e quindi, solo a quel punto, si potranno valutare le misurazioni utili da effettuare per definire le dimensoni esatte delle veneziane.
Fissaggio su battente: la larghezza sarà pari a quella del vetro a cui si aggiungeranno 2 cm. L’altezza sara invece pari a quella del vetro, più 6 cm.
Fissaggio a parete: in questo caso la larghezza sarà pari a quella dell’intera finestratura, metre l‘altezza corrisponderà a quella della finestra, più quella dell’ingombro della ripiegatura del tendaggio.
Fissaggio a soffitto: la larghezza da considerare sarà uguale a quella dell’intera finestra, mentre l’altezza corrisponderà a quella della finestra più la distanza tra soffitto e finestra (o nicchia).
Schermatura
Come già accennato in precedenza, è l’apertura e la chiusura delle lamelle orizzonatali a definire il grado di filtraggio della luce nella stanza, influenzando anche la sua direzione e diffusione nell’intero ambiente.
Anche la grandezza delle lamelle, definirà il grado massimo ed i gradi intermedi di filtraggio della luce. Infatti, lamelle più strette, determineranno anche spazi più ridotti di passaggio della luce, una volta che queste saranno completamente o parzialmente aperte. Al contrario, lamelle più larghe garantiranno interspazi più grandi e quinidi maggior passaggio di luce.
Un altro fattore di modularità di filtraggio, è definito dalla possibilità di sollevare l’intero blocco lamelare una volta chiuso, permettendo di scoprire l’infisso e quindi di far passare maggiore luce, o meno, a seconda dell’altezza in cui venga bloccata la tenda. Ne risulterà, quindi, una doppia modularità del filtraggio della luce.
Tende verticali
Queste tende, nate ed utilizzate negli anni passati massivamente negli uffici, negli ultimi anni stanno conquistando terreno nel mondo dei tendaggi per gli ambienti abitativi.
Caratterizzati da lamelle o bande in tessuto semirigido che possono essere di varia larghezza, sono un’ottima opzione soprattutto quando si presentano ampie vetrate.
La loro apertura e chiusura avviene su due direzioni, modulabili attarverso delle cordicine, oppure elettricamente. Infatti, le bande possono sia essere orientate su un proprio asse verticale, e quindi aperte o chiuse, che venire ripiegate le une sulle altre, oppure affiancate, scorrendo lateralmente.
Sono essenziali ed eleganti, possono adattarsi a più stili, e sono perfette nelle zone giorno o anche negli studi.
Montaggio
Queste tipologie di tende sono adatte ad un fissaggio a parete oppure a soffitto. Ovviamente, essendo tendaggi adatti ad ampie vetrate, si ritiene che l’ideale sarebbe quello di fissarle a soffitto per accentuare la percezione del tendaggio e dell’ampiezza dell’area interessata.
In ogni caso, come per gran parte dei tendaggi, l’importante sarà valutare un montaggio che allontani le lamelle da eventuali ostacoli, come la maniglia, considerando anche che si dovrà permettere la rotazione della lamella su ste stessa.
Inoltre, sarà importante valutare la tipologia di apertura laterale della tenda che dovrà rispondere a diverse esigenze, tra cui la conformazione della finestratura e quindi la tipologia di apertura della stessa.
Infatti, le tende verticali possono scorrere lateralemente in modo da aprirsi totalmente a destra oppure a sisnistra, ma si può prevedere anche un’apertura centrale, che preveda lo scarico delle bande solo a destra o solo a sinistra.
Misure
Tendenzialmente, a seconda dei casi e dopo un’attenta valutazione strutturale e stilistica, si può scegliere di creare un tendaggio che abbracci l’intera finestratura e/o l’intera parete.
Quindi la larghezza sarà pari alla larghezza della finestratura e/o della parete interessata, mentre l‘altezza sarà pari o all’altezza da terra al soffitto meno l’ingombro del binario di fissaggio (nel caso di fissaggio a soffitto) oppure all’altezza del tendaggio a cui si dovranno aggiungere i centimentri della staffa di fissaggio a parete, se si intenderà posizionarla subito al di sopra della nicchia di incasso.
Schermatura
Il doppio movimento delle lamelle permette di modulare il filtraggio della luce ed è essenzialmente questa caratterisca a definire il grado di schermatura della luce. Anche se vengono caratterizzate da tessuti sia filtranti che oscuranti, infatti, questi non si presentano mai leggeri e fini.
Criteri di scelta del giusto tendaggio
Ora che abbiamo analizzato le tipologie principali di tenda, possiamo capire come scegliere quella più giusta.
Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione per ottenere, come risultato finale, ambienti armonici, accoglienti ed equilibrati, sia da un punto di vista funzionale che estetico.
Innanzitutto, bisogna contestualizzare il tipo di tendaggio rispetto allo stile di arredo che si è definito e in base alla distribuzione degli elementi.
Ad esempio, se nelle vicinanze di una finestra è collocato un camino è preferibile optare per tende a vetro o a battente, poco ingombranti. Oppure, nel caso di boiserie, inserire dei tendaggi lunghi e morbidi, potrebbe esaltare l’immagine totale della stanza, dando confortevolezza ed eleganza.
Per esaltare arredi moderni e di carattere, la scelta migliore potrebbe essere quella di optare per tende a rullo o a pannello, magari affiancando singoli teli, per creare una composizione personalizzata e che regali movimento visivo.
Se si definisce una zona relax, con seduta sotto la finestra, sarà impossibile imporre nello spazio un tendaggio lungo. Piuttosto, sarà utile scegliere tende più corte, che regalino personalità e che esaltino l’area, aumentandone l’accoglienza percettiva.
Altra cosa da tenere in considerazione è il tipo di ambiente in cui si va a collocare un determinato tipo di tenda.
In cucina, ad esempio, potrebbe essere preferibile scegliere tende facili da smontare e lavare e che non siano eccessivamente ingombranti, e quindi anche pericolose, soprattutto nel caso di finestre vicino la zona fuochi.
Ancora, in camera da letto, spesso si può optare per tendaggi morbidi accoglienti e confortevoli, anche se non è oggettivamente l’unica opzione valutabile. In bagno, è spesso preferibile collocare tende essenziali, minimali e molto pratiche, eliminando ingombri inutili e che rischiano di chiudere troppo la stanza.
Anche il tipo di finestra, ci pone davanti delle scelte, alle volte più o meno obligate. Ad esempio in presenza di finestrature a scorrimento, via libera a tuti i tipi di tendaggi fissabili in nicchia, oppure a parete o a soffitto, ma, al contrario, da non prendere in cosiderazione tendaggi con montaggio a vetro o a battente.
Dove la nicchia di incasso della finestra non prevede una grande spaziatura tra montate e faccia superiore della nicchia, è sconsigliabile una tenda da fissare proprio all’interno di questa, se troppo ingombrante una volta chiusa.
In presenza di cassettoni, è necessario inglobare questi nel tendaggio per avere un effetto elegante e confortevole.
Anche la tipologia di schermatura desiderata, ovviamente, incide sulla scelta del tipo di tendaggio.
In camera da letto, avere a disposizone tendaggi che possano oscurare completamente la zona è sicuramente un valore aggiunto, anche per garantire la massima privacy quando necessario.
Tende più leggere sono, invece, collocabili in zone soggiorno o anche in cucina.
Abbiamo già fatto l’esempio, in precedenza, della TV posta frontalmente la finestra, e anche se questa condizione andrebbe eviatata, questo non è sempre possibile ( leggi l’articolo dedicato al posizionamento del televisore, qui).
In queste circostanze, tendaggi oscuranti, in associazione a quelli più leggeri e filtranti, possono aiurare ad eliminare il riflesso sullo schermo del televisore.
Un altro criterio di valutazione per la scelta delle giuste tende, è rappresentato dai tessuti e dai materiali che le caratterizzano.
Infatti, si può spaziare dai filati naturali come lino, cotone e canapa, o da quelli in acrilico, poliestere, Pvc, fino ad arrivare a materiali come alluminio o legno, utilizzati allo stato grezzo ma anche rivestiti o verniciati.
Per quanto riguarda i tessuti, quelli naturali, sapranno sempre esaltare la matericità del tendaggio, dando un aspetto più autentico e di prestigio all’ambiente.
Ad ogni modo, non sempre sono da escludere i tessuti sintetici, soprattutto se dimostrano una buona qualità, e rispondono egregiamente sia alla struttura della tenda che alle sue caratteristiche di prestazione.
Da evitare, però, i tendaggi enormemente economici perchè daranno facilmente un aspetto poco ricercato e dozzinale al tuo ambiente. Molto spesso, infatti, questi tessuti non riescono a tenere ” la forma”, cadendo in modo disarmonico o ripiegandosi in modo irregolare.
Tende come le veneziane, invece, offrono la possibilità di scegliere tra pvc, alluminio e legno. Sicuramente, quest’ultimo permette di assicurare naturalità all’area di finestratura e di legarsi emotivamente all’ambiente circostante, ma sia l’alluminio che il pvc offrono praticità di mantenimento e leggerezza di istallazione esaltando un ambiente più moderno.
Esistono poi casi in cui le tende debbano avere delle caratteristiche tecniche specifiche, in quanto da collocare in punti particolari della casa.
Ad esempio, in prossimità di fonti di calore, come camini e piani cottura, sarebbe preferibile optare per tessuti ignifughi.
Ma non solo, infatti nel caso di bioserre, ad esempio, oppure per migliorare le prestazioni energetiche di un’abitazione, scegliere delle tende con tessuti termici, aiuta ad isolare gli ambienti dal freddo, o dal caldo.
Mixare tra loro diverse tipologie di tende
Molto spesso, siamo abituati a pensare, e a vedere, stanze caratterizzate da un solo tipo di tendaggio, oppure ad accostare teli diversi, ma della stessa tipologia. Questa, però, non sempre è l’unica scelta valutabile o addirittura la più adatta, senza contare che mixare tra loro diverse tipologie di tende, variabili in tessuto, colore e struttura, rende possibile creare punti di grande personalità ed unicità, dando calore e ricercatezza all’intero ambiente.
Un mix sempre vincente è dato dall’accostamento delle tende morbide con quelle a pacchetto, ma anche con quelle a rullo, plissettettate o ancora con le veneziane , che permetteranno di mixare, senza troppe difficoltà, tessuti e/o materiali, giocando con volumi, texure, gradazioni di filtraggio della luce, etc.
Allo stesso tempo, funzionano benissimo anche mix tra tendaggi rigidi, come ad esempio, nel caso in cui si scelgano tende a pannello da associare a tende a rullo, o ancora plissettate. Queste composizioni daranno ordine visivo immediato ed esalteranno l’essenzialità dell’ambiente.
In linea di massima, comunque, per dare vita a delle composizioni funzionali e piacevoli, in grado di valorizzare l’ambiente , consiglio di tenere a mente sempre quattro aspetti:
funzionalità
tessuti
colori e fantasie
obiettivo
Funzionalità. Quando si vuole comporre un assetto specifico con due o più varianti di tendaggi, è importantissimo analizzare come si vive un dato ambiente e quindi a quali bisogni ogni tenda deve saper rispondere, senza dimenticare di valutare se tali necessità variano durante l’arco dell’intera giornata, ed in che modo.
Si potrebbe volere, oppure aver bisogno, di un tendaggio a vetro oscurante, in grado di ostavolare vista e luce, in associazione a qualcosa di più leggero che vesta l’ambiete e che lo caratterizzi per gran parte della giornata, lasciando filtrare la luce.
Un’altra esigenza che potrebbe nascere, potrebbe essere quella di proteggere la visione dall’estreno per gran parte del giorno, ma al contempo aver bisogno di lasciare facilmente filtrare la luce all’interno della stanza. In questo caso, un tendaggio più leggero, anche se coprente, potrebbe dare la risposta giusta, ma accostandolo ad uno più pesante, di sera, oppure per vedere la tv, si potrà garantire una schermatura ed una protezione totale da sguardi indiscreti.
Per gli amanti di tendaggi comunque leggeri e non troppo oscuranti, sovrapporre diversi tipi di tende, ma di tessuti di medio o leggero filtraggio, potrebbe essere un buon modo per modulare luce e visibilità senza inserire elementi di natura più impattante.
Ecco che quidi potrebbero essere scelti teli morbidi assieme tende a pacchetto, oppure plissettate o ancora a rullo, ma anche soluzioni più articolate e rigorose.
Tessuti (o materiali). Anche la scelta dei tessuti è importante, ed è strettamente correlata alla funzionalità delle tende.
La combinazione dei giusti tessuti e materiali può sicuramente fare la differenza, innanzitutto, per rispondere totalmente ai bisogni di chi vive quel dato ambiente, ma anche per crare un assetto armonico e ben bilanciato.
In generale, è sempre consigliabile modulare la composizione mixando tessuti o materiali di diversa natura, questo darà movimento visivo e regalerà un aspetto sofisticato e ricercato, senza appesantire.
Da evitare, invece, composizoni con tessuti e materiali del tutto oscuranti, il rischio è quello di chiudere ed appensatire troppo l’intera area. L’unica alternativa se si vogliono utilizzare solo tessuti oscuranti è quella di non creare composizioni e mantenere un solo tendaggio.
Colori e fantasie. Quando si procede con la scelta di diverse tende da mixare, inserendo una fansia o volendo più colori, la regola base, rimane quella di creare accostamenti in grado di rendere uno solo dei due tendaggi il punto focale della composizione.
In questo modo si darà maggiore risalto a tutta l’area, senza eccessi.
Per un ambiente”pulito” ed “ordinato” il mio consiglio, è di puntare esclusivamente sui colori, scegliendo cromaticità già presenti nella stanza.
Se ti piace qualche tocco di particolarità, ma senza eccedere, punta invece, su bordi, nodi, traforature o decori, sempre per uno solo dei due tendaggi, mentre l’altro rimarrà semplice e minimale.
Per gli amanti di ambienti un po’ più particolari e impattanti, o semplicemente per le fantasie, si può valutare sicuramente un decoro caratterizzante (sempre solo su uno dei due tendaggi).
Ma attenzione anche a non eccedere e a non inserire elementi grossolani. Il mio consiglio, è quello di scegliere soluzioni di personalità, ma che siano sempre in accordo e in armonia con gli altri elementi della stanza, e che aggiungano ricercatezza stilistica.
La cosa da tenere a mente, nel caso delle fantasie, è che questa non dovrà mai sovraccaricare l’ambiente ma esaltarlo, e laddove siano già presenti tessuti lavorati e a fantasia all’interno della stanza, si renderà necessario creare un assetto non caotico e disequilibrato. Si consiglia quindi, in questo caso, di coordinare i due tessuti, oppure di sceglierli rendendo uno solo dei due il vero protagonosta dell’assetto totale della stanza, mentre l’altro assumerà un ruolo secondario in grado di esaltare la fantasia principale.
Obiettivo. La scela dei tendaggi, che siano singoli oppure accostati tra loro, rispondono sempre a dei bisogni progettuali. Quindi, ovviamente, la loro installazione, oltre ad avere un significato funzionale, permette di rendere completo e ben equilibrato l’assetto dell’intero spazio. Seconodo quanto appena detto, le tende possono “semplicemente” perfezionare la progettazione della stanza e quindi affinare le scelte stilistiche e cromatiche, oppure possono inserirsi nel contesto, definendo dei punti di grande focus visivo sia in relazione all’intero ambiente, oppure per specifiche zone funzionali.
E sapere che ruolo dare al tendaggio, è di fondamentale importanza per sviluppare con precisione l’intero progetto della stanza. Quindi, in acuni casi, sarà di particolare rilevanza decidere prima di ogni altra cosa il ruolo che avranno le tue tende, per poi costruire il progetto.
Ora che hai a disposizione tutte le informazioni per scegliere le tende giuste, non ti resta che rendere la tua casa perfetta!
(foto Pinterest)
Parliamone!
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Ecco arrivato il momento di conoscere meglio il nuovo Colore Pantone del 2025!
Dalla moda, alla cosmesi, al design d’interni, il Mocha Mousse ha tutti gli ingredienti per essere proclamato, il re indiscusso dei colori di quest’anno.
Ha una natura ricca e calda, è in grado di evocare sensazioni di relax, farti sentire avvolto, coccolandoti e lasciandoti confortato da un abbraccio delicato e raffinato.
Ed ecco perchè è proprio la scelta vincente se vuoi una casa elegante, autentica ed accogliente, e che sappia regalarti distensione ed armonia emotiva.
In quali stanze della casa utilizzare il Mocha Mousse
Se ti stai chiedendo in quale stanza inserire questo colore, puoi optare senza dubbio per ambienti come camera da letto, soggiorni ed angoli relax. In questo modo andrai sul sicuro ed otterrai ambienti dove distensione emotiva ed il sentirsi coccolati saranno una garanzia!
Ma non sono le uniche opzioni.
Se, infatti, ti piacciono in generale, ambienti ricerati, ma anche che ti connettano al tuo io interiore, potenzialemente tutti gli ambienti sono adattissimi ad essere caratterizzati da questo colore. Via libera quindi anche a cucine e bagni dall’aria ricercata e confortevole!
Come inserire il Mocha Mousse in casa
Pittura e carta da parati.
Uno dei modi per inserire questo colore in casa è quello di stenderlo sulle pareti con una pittura.
Scegli di utilizzarlo su tutte le superfici verticali della stanza se vuoi un effetto avvolgente e caldo.
Concentralo su una singola parete o su una porzione di uno spazio, se invece vuoi creare un punto di fuoco interessante o se vuoi definire funzionalmente nello spazio un’area della casa.
Un modo per creare un movimento visivo, invece, potrebbe essere quello di definire delle alternaze in prospettiva, intervallando sulle pareti, il Mocha Mousse ad un colore più chiaro.
Puoi applicare anche della carta da parati. Questo tipo di rivestimento garantisce effetti molto interessanti che si riversano sull’intero ambiente. Da quelle più delicate, a quelle materiche, dalle geometriche a quelle monocolore, potrai anche decidere in quali proporzioni inserire il Mocha Mousse nella stanza, ottenendo piccoli tocchi, sfumature od ombre, fino ad arrivare ad un colore pieno e di grande presenza con le carte da parati effetto tessuto, ad esempio!
Riverstimenti
I rivestimenti sono un buon modo per utilizzare nell’ambiente questo colore.
Sia sulle pareti che per i pavimenti, legno, gres, microcemento o resine, ma anche pvc, sono tutti esempi di rivestimenti che possono essere scelti in questa variante cromatica… e perchè non optare per una boiserie proprio in Mocha Mousse?
Inoltre, sia che tu lo scelga per i pavimenti o per le pareti, avrai massima libertà di scelta, potrai infatti decidere se includerlo in piccoli accenni oppure se optare per una soluzione più idiffusa nell’ambiente.
Mobili e complementi.
Gli elementi di arredo permettono di modulare facilmente la presenza di questo colore all’interno di una stanza, quindi in base a come verrà distribuito otterrai differenti risultati percettivi.
Ad esempio, potrai focalizzare l’attenzione su un elemento di arredo specifico, come ad esempio il divano, scegliendolo come unico elemento di questo colore. La rottura cromatica, permetterà di dare maggiore risalto all’arredo scelto.
In alternativa, puoi dstribuire questo colore in più punti nella stanza, inserendo diversi elementi, creando accenti cromatici diffusi, che esalteranno il movimento visivo.
In questo, potranno esserti utile non solo gli arredi ma i complementi!
Inserisci, quindi, elementi come cuscini, lampade, quadri, pouf, contenitori, vasi e decorazioni murali, e distribuiscili nello spazio coprendo tutti i piani di fuoco visivo, dal basso fino in alto. Questo contribuirà a definire movimento cromatico ed aiuterà chi guarda a spaziare per l’intero ambiente captandone i particolari.
Puoi inserire il Mocha Mousse nella stanza anche attraverso i tessili, come tende e tappeti.
In questo modo darai risalto alla percezione dell’intero spazio ponendo l’attenzione su punti come il pavimento oppure le finestre.
Ponendolo a terra darai maggiore possibilità di percepire interamente lo spazio, a partire proprio dal pavimento, elemento che spesso (anche se non sempre) rimane a fare “da cornice” all’arredo di una stanza.
Ponendolo in corrispondenza delle finestrature darai carattere alle pareti, inglobando nella percezione la luce, che esalterà tutte le sfumature cromatiche e le ombre dei tendaggi, accentuando la connotazione avvolgente e morbida del Mocha Mousse.
Legno – cuoio – vetro.
Scegliendo il legno in colorazioni calde che ricordino proprio il Mocha Mousse, potrai inserire il Colore Pantone del 2025 potendo contare su un elemento sempre importante in casa, grazie alle sue caratteristiche spicologiche in grado di evocare eliminazione dello stress, accoglienza e confort.
Potrai sceglierlo per i tuoi pavimenti regalando calore intenso a tutta la tua casa, oppure potrai posizionare tavoli o, acora, sedie, ma anche madie e librerie; potrai rivestirne le scale, oppure potrai inserirlo attraverso lampade od elementi decorativi di varia natura. L’importante sarà dosare la sua presenza portando alla definizione di ambienti armonici.
Anche altri materiali come il vetro, oppure il cuoio, o ancora la terracotta, potrebbero essere tutti elementi utili per regalare questa componente cromatica all’ambiente.
Tutti elementi che abbracceranno il lato più inconscio e primordiale del tuo io. Potrai giocare con questi materiali per dare connotazioni confortevoli, spirituali, leggere, materiche o di carattere, all’ambiente.
Con quali colori abbinare il Mocha Mousse
Questo è un colore attraverso il quale si possono creare facilmente accostamenti di carattere, oppure eleganti e raffinati.
Vediamo quindi alcune delle combinazioni tra le più interessanti!
il Nero
Il nero, con la sua natura intrinseca, riesce a far emergere il lato più potente del Mocha Mousse, creando atmosfere decisamente di carattere.
Che sia inserito come accenni sparpagliati, o che venga inserito nel contesto con più prepotenza, riesce ad esaltare benissimo questo colore .
Quindi, nessuna paura di utilizzare questo colore nel tuo ambiente, servirà solo dosarlo, rispetto alle caratteristiche della stanza, e al tuo obiettivo. Gli ambienti risulteranno sempre stimolanti, ma anche controllati e dove la sicurezza emotiva farà coppia con atmosfere confortevoli e accoglienti del Mocha Mousse.
il Grigio
Elegante, sobrio e minimale, risulterà essere l’accostamento tra il Mocha Mousse ed il grigio, soprattutto se chiaro o chiarissimo.
Mano a mano che le tonalità del grigio si scuriscono si possono amplificare connotazioni più rigorose e forti del progetto della stanza.
Questa è un’associazione interessante, che permette di far spaziare notevolmente tra gli stili di arredo, dal “tradizionale” Industrial, al moderno, fino al new country, passando per un classico contemporaneo, etc.
il Verde
Ottima l’associazione tra il Mocha Mousse ed i verdi. Sempre attuale la scelta di verdi come il salvia, il malva o il menta, ma via libera anche a verdi più profondi per ambieniti più avvolgenti ed immersivi.
Sicuramente, con questo tipo di associazione potrai ottenere ambienti stimolanti, ma allo stesso tempo delicati, in cui i due colori creeranno una “danza” percettiva equilibrata ed incentrata sull’armonia interiore.
il Bianco
Per ambienti luminosi, candidi, accoglienti e raffinati, associa il Mocha Mousse con questo colore, ancora meglio se andrai a distribuire varie gradazioni di bianco all’interno dello spazio. In questo modo l’ambiente che ne risulterà non sarà mai percepito né piatto né anonimo, ma anzi ti farà sentire subito accolto.
Ambienti impostati con questi due colori ti immergeranno in atmosfere rilassanti, dove la riflessione, la calma ed il riposo emotivo saranno al centro della percezione della stanza.
il Marrone
Scegliendo il tono su tono, variando con le diverse gradazioni di marroni e beige otterrai un ambiente avvolgente, estremamamente rilassante e naturale.
Ovviamente non sarà necessario utilizzare solo cromie terrose, ma alternandole con elementi a contrasto, o inserendone altre neutre, si avrà un risultato interessante e movimentato.
i Rosa e i Rossi
Se desideri accostamenti caldi, raffinati, oppure giocosi e luminosi, o anche insoliti, puoi optare per accostare il Mocha Mousse con diverse gradazioni di rosa e rossi.
Se aspiri a risultati più delicati, raffinati e meno impattanti, i colori come il cipria, il rosa antico oppure il rosa malva, potranno fare al caso tuo.
I rosa più accesi e intensi, sapranno dare un aspetto giocoso e stimolante ai tuoi ambienti, dandoti l’opportunità di creare atmosfere insolite e di spiccata personalità.
I borgongna, i bordeaoux, oppure i marsala sapranno creare atmosfere intense, avvolgenti e stimolanti pur mantenendosi raffinate.
Rossi più accesi, creeranno atmosfere intriganti e di notevole carattere, in contrasto con le note più delicate e confortevoli del Mocha Mousse, per realizzazioni interessanti di forte contrapposizione percettiva.
l’Arancione
Per esaltare le tonalità calde, ma allo stesso tempo donare l’uminosità ed energia all’ambiente, anche l’arancione è un colore che si può tenere in considerazione in accostamento con il Mocha Mousse.
Dalle tonalità terracotta fino alle colorazioni più chiare del pesca, puoi creare ambienti di grande personalità.
Anche qui, le definizioni percettive cambieranno in base alla tonalità scelta, maggiore sarà l’intensità e la gradazione dell’arancione e più potente risulterà la spinta cromatica nell’ambiente. I toni più chiari saranno utili per donare luminosità e giocosità ad un ambiente sicuramente stimolante.
il Blu
Istintivamente, il blu porta a creare ambienti ricercati, ed in associazione al Mousse Mocha, potrai creare atmosfere rilassanti di buon gusto e di grande stile .
Anche in questo caso potrai spaziare su tinte dalle diverse tonalità, garantendoti sempre ottimi risultati.
Se vuoi ambienti luminosi, sereni e creativi puoi affidarti alle tonalità più chiare, mentre se vuoi ambienti più profondi ed impattanti, spazia nelle tonalità più scure, da quelle brillanti a quelle più intense, passando per i turchesi od il blu petrolio.
Anche le varianti più polverose sono ottime se vuoi creare ambiente raffinati, rilassanti ed in grado di avvvolgere emotivamente.
Il Mocha Mousse ed i metalli
ll Mocha Mousse è un colore che porta con se cromaticità calde e stimolatnti, per cui si accosta perfettamente con i metalli dorati e con l’ottone, anche se brunito.
Interessante può essere anche il suo accostamento con metalli come il rame oppure l’oro rosa, ma altrettanto di sicuro effetto, il contrasto definito con i metalli cromati e freddi.
Per un risultato più sofisticato, invece, la scelta vincente può essere quella di optare per metalli spazzolati oppure bruniti.
…insomma, questo è un colore che si adatta benissimo ad ogni stile ed ambiente, in grado di donare alla tua casa sfaccettature interessanti e può essere calibrato secondo gli obiettivi percettivi che si vogliono raggiungere!
E a te questo colore piace?
(Foto: Pinterest)
Parliamone!
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Avere a disposizione ampi bagni non è sempre possibile, anzi, ma anche nei casi di bagni molto spaziosi, poter riuscire a sfruttare al meglio tutti gli angoli, può rivelarsi utile, se non fondamentale.
Ecco che, quindi, lo spazio attorno e al di sotto della finestra, può essere una zona interessante per poter posizionare arredi, per ricavare degli ulteriori vani contenitori, od inserire elementi decorativi, oppure, ancora, per avere un bagno dalla personalità inconsueta.
Come sfruttare l’area sotto e attorno alla finestra.
Scelte “canoniche”.
Un primo modo, è quello di definire in questo punto del bagno il vano doccia. Questa, è una scelta che ormai è diventata piuttisto diffusa, soprattutto nei bagni più piccoli, oppure in quelli stretti e lunghi, ma in ogni caso, è un’ottima soluzione per non avere l’ingombro della doccia e per dedicare gran parte dello spazio agli altri arredi.
In ogni caso, ho parlato già di questa soluzone in maniera più approfondita in un altro articolo, quindi se sei interessato a saperne di più, continua a leggere qui).
Quando lo spazio è ridotto, ma comunque abbastanza agevole e il nostro obiettivo è quello di poter avere sia una doccia che una vasca (o solo la vasca), si può assolutamente ragionare sulla possibilità di posizionare proprio quest’ultima al di sotto della finestra.
In questo modo, ancora una volta, la gran parte dello spazio potrà essere sfruttato per posizionare gli altri elementi, dando una percezione, nel suo complesso, più ampia e ariosa dell’ambiente.
In base alla confomazione del bagno, e ovviamente al posizionamento della colonna di scarico, si potrebbe scegliere di posizionare wc e bidet ai lati una finestra.
In questo caso, è consigliabile evitare il più possibile la zona al di sotto, per una questione di sicurezza e di privacy.
Nel caso in cui la scelta sia, invece, obbligata, e quindi i sanitari vadano installati al di sotto della finestra, il consiglio è quello di cercare di posizonare il bidet, piuttisto che il wc, in corrispondenza diretta della finestra.
Il lavabo, una scelta “coraggiosa”.
Una scelta sicuramente non canonica, potrebbe essere quella di sfruttare questa area del bagno per posizionare il lavabo. Che sia un bagno di servizio oppure un bagno padronale, potrebbe rivelarsi una scelta interessante, inusuale e, quindi, in grado di impartire con semplicità una grande personalità all’ambiente.
In questo caso, però, sarà opportuno valurare con cura le soluzioni più giuste per il posizionamento del mobile lavabo, ma soprattutto di specchio e miscelatore.
Nei casi più “comodi”, si potranno collocare semplicemente questi elementi in corrispondenza dello spazio laterale rispetto alla finestra.
Laddove, invece, siano presenti due finestre vicine, anche sfruttare lo spazio tra di esse, potrebbe rivelarsi una scelta interessante..
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Quando le caratteristiche della finestra permettono l’inserimento di un lavabo, ma ostacolano l’installazione del miscelatore, questo potrà essere posizonato lateralmente al lavabo. La cosa importante, sarà solo quella di sceglierlo con un design comodo per il suo utilizzo, come quelli con corpo alto. In questo modo, sarà possibile lavare mani e viso senza nessun disagio.
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Lo specchio, è quell’elemento che potrà davvero fare la differenza, perchè la scelta di ancoraggio e di posizonamento, sarà quello che definirà in maniera preponderante lo stile del bagno.
Soluzioni telescopiche potranno ridurre l’ingombro visivo dello specchio, che potrà essere ruotato nella posizione più comoda durante il suo utilizzo. Al contempo, quando “richiuso” e addossato alla parete, sarà in grado di riflettere ottimamente la luce proveniente dalla finestra, esaltando la luminosità del bagno stesso.
Si potrà optare anche per specchi fissi ancorati al soffitto o/e al piano, oppure alla parete laterale. Questa è un’opzione valutabile suprattutto nel caso di bagni con finestre con ante scorrevoli o a ghigliottina, o ancora a bilico, o anche nei casi in cui la finestra sia centrale rispetto allo spazio utilizzabile e non occupi tutta la parete.
In questi casi lo specchio potrà essere posizionato lateralmente al lavabo, oppure frontalmente.
Un’altra scelta interessante, potrebbe essere quella di creare un antone con specchio integrato e a scorrimento laterale, che possa, a seconda del bisogno, essere spostato, sia per utilizzarlo, sia per aprire o chiudere la finestra.
Illuminazione.
Nel caso si prenda la decisione di posizonare il lavabo sotto la finestra, sarà importante progettare in modo accurato l’illuminazione dello specchio. In quasi tutti i casi evidenziati, infatti, questo elemento risulterà “immerso” nella luce naturale, e questo porterà ad un forte contrasto tra l’illuminazione di fondo e l’immagine riflessa, facendo risultare, proprio quest’ultima, completamente in ombra.
La raccomandazione è quindi quella di scegliere uno specchio con luce (preferibilmente neutra) integrata, oppure di incentivare il più possibile l’illuminazione a soffitto, o laterale, che illumini la superficie specchiata (e non la persona riflessa) .
In questo modo si andrà a “neutralizzare” il contrasto tra illuminazione retrostante e superficie specchiata permettendo una resa perfetta e confortevole dell’immagine riflessa.
Altre idee.
Se ancora non sei soddisfatto di come poter utilizare questa zona, puoi sfruttarla per inserire nicchie, scaffalature, oppure mobiletti su misura. Potresti usarla anche per posizionare un portabiancheria o delle piante, oppure degli sgabelli.
In questo modo, potrai avvalerti dello spazio al di sotto e attorno alla finestra, o per dare una percezione più confortevole del bagno, oppure potrai creare degli spazi aggiunvi, in cui riporre prodotti per l’igiene, asciugamani, tappetti etc. etc.
(foto Pinterest)
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Se stai cercando un modo facile e pratico di inserire in casa (ma, ad esempio, anche in ufficio, in negozio, in palestra o nel tuo ristornate) del verde, ricordati che hai la possibilità di sfruttare le piante stabilizzate.
Amiche della natura, biodegradabili ed ecologiche, queste piante sono utili non solo per tutti gli amanti del verde in casa, ma anche per chi non ama particolarmente prendersene cura, oppure, per chi non ha dimestichezza in tal senso. Infatti queste sono piante che non necessitano di alcuna manutenzione e rimangono intatte per anni. Questo è possibile grazie a diversi processi che, attraverso soluzioni con glicerina o alcoliche, permettono di mantenere inalterate le condizioni di piante, alberi, foglie, muschi e fiori come al momento della raccolta o dell’inzio del trattamento. Inoltre, ne possono essere esaltati i colori naturali oppure essere modificati.
Ma perchè sceglierle?… Scopriamolo insime
Tutti i vantaggi delle piante stabilizzate
-Non richiedono manutenzione: lo abbiamo già detto, ma questa è una delle qualità che le rende una scelta ottimale. Il processo al quale sono sottoposte queste piante infatti le mantiene inalterate nel tempo, senza doversi preoccupare di acqua e luce. Questo implica anche che non ci si deve proccupare di scegliere e di garantire nel tempo il giusto terriccio o concime e che possono essere posizionate anche in punti particolari.
– Non crescono mai: eh già! Chi ha in casa le piante sa perfettamente quanto anche questo aspetto possa influire sulla scelta di una pianta e sulla sua gestione e posizionamento all’interno di una stanza.
Con le piante stabilizzate si possono invece creare composizioni o installazioni definendole al millimetro ed in modo che risultino sempre gradevoli ed equilibrate con gli altri elementi.
Inoltre, questo permette anche di scegliere alberi o piante da posizionare in angoli o in punti di passaggio, senza che diventino ingombranti oppure di ostacolo.
Senza contare che possono essere collocate in punti anche poco comodi come il soffitto o la parte alta delle pareti, senza appunto doversi preoccupare della loro crescita.
-Puoi scegliere varie soluzioni: In commercio ci sono molti tipi di piante, fiori, alberi, muschi e licheni (dalle specie più comuni a quelle più rare e particolari) che possono comporsi variando in colore, grandezza, forma e che che possono far nascere diversi “motivi” decorativi. Infatti, dai pannelli preformati o a quelli su misura, dalle composizioni eterogenee ed eclettiche a quelle più delicate ed uniformi, puoi contare su una pressochè infinita di possibilità di composizione e personalizzazione.
Tieni anche sempre in mente che non solo possono essere decorate porzioni o intere pareti, ma anche tavoli, quadri, lampade, specchi, mensole, divisori e molto altro!
– Matengono un forte impatto emotivo: come tutte le piante, anche queste riescono a dare importanti stimoli per il nostro benessere psico-fisico. Infatti contribuiscono a ridurre fortemente lo stress, aiutando il relax, la creatività, la concentrazione e la riconnessione con se stessi.
Quindi, senz’altro, questo aspetto può essere un ottimo incentivo per inserire questi elementi, dalle capacità multifunzionali, all’nterno della nostra casa.
-Posizionabile ovunque: seppur anche le piante non stabilizzate possono potenzialmente essere collocate in tutti gli ambienti di casa, compresa la camera da letto, è anche vero che avendo necessità chimico-fisiche specifiche è sempre necessario sceglierle con attenzione in base alle loro caratteristiche e necessità.
Ma ormai sappiamo che questo non è altrettanto vero per le piante stabilizzate che quindi potranno davvero vestire ogni angolo della tua casa dagli angoli più bui e nascosti fino al soffitto, senza nessun problema.
Attenzione solo ad alcune conidizioni che magari agevolano maggiormente alcuni tipologie di piante rispetto ad altre, regalando una resa ottimale e più longeva.
Ad esempio nel bagno sono ottimi i muschi, i quali garantiscono prestazioni estetiche migliori proprio grazie all’umidità presente in questo spazio della casa.
Piccoli consigli
Le piante stabilizzate pur avendo una buona longevità, sono comunque soggette a piccoli e lenti cambiamenti, soprattutto del colore, ma questo è precesso assolutamente fisiologico (perchè, dopotutto, niente è eterno). Per aiutare le tue piante a mantenersi belle nel tempo puoi adottare alcune acortezze sia prima dell’installazione che dopo.
–Evita di posizionare le tue piante stabilizzate a diretto contatto con la luce, quindi via libera anche ad ambienti molto luminosi, ma evita punti della stanza colpiti dai raggi diretti.
–Così come per la luce, tieni queste piante lontane dal calore diretto; termosifoni, camini, stufe tenderanno a non giovare alla loro resistenza nel tempo.
–Posizionale sempre in ambienti interni e mai all’esterno! Non sono infatti adatte a resistere alle variazioni di temperature e di condizioni meterologiche.
–Per togliere la polvere puoi trattarle con della semplice aria fredda e a bassa intensità (va benissimo anche il tuo asciugacapelli). Muovi delicatamente il flusso di aria dall’alto verso il basso ed il gioco è fatto… semplice no?!
piante stabilizzate e fai da te
Se hai un po’ di manualità e ti piace il fai da te, soprattutto se semplice, puoi personalizzare la tua casa ed i tuoi arredi anche da solo.
Acquistando infatti le singole piante stabilizzate potrai poi definire delle composizioni secondo i tuoi bisogni e le tue preferenze.
Ti basterà usare del silicone inodore per fissare le piante ad un supporto, o sulla superficie interessata, e creare quindi la tua composizione.
(foto Pinterest)
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Quando ci si trova a dovere scegliere il tavolo per la cucina o per la sala da pranzo, spesso è facile sentirsi un po’ sopraffatti. Non sempre, infatti, è facile sapersi districare tra i vari modelli, finiture e dimensione e riuscire a capire quale tavolo possa davvero “star bene” nella nostra stanza. Al contrario, può anche capitare di fare una scelta affrettata senza considerare alcuni fattori e seguire esclusivamente le nostre inclinazioni personali. Il risultato? Ci si potrebbe trovare nella condizione di dover collocare un tavolo già acquistato e che risulti troppo grande o troppo piccolo, ad esempio, oppure dalla forma poco armonizzata o dai colori o finiture errate.
Ecco perché conosceremo e analizzeremo alcuni aspetti da non sottovalutare nella scelta del tavolo, in modo tale che risulti soddisfacente per noi ma che sia anche armonico rispetto al resto della stanza.
LA FORMA
Uno dei fattori che maggiormente influenza il selezionare un tavolo piuttosto che un altro è la sua forma. In commercio, potrai trovare tavoli quadrati, rettangolari, rotondi ed ovali.
Opzioni più particolari e generalmente personalizzate, possono poi completare il quadro generale, e mi riferisco a tavoli dalle forme irregolari o a foglia, o ancora triangolari, o che siano in grado di modificare la propria forma, una volta espansi.
Insomma, il mercato offre tantissime possibilità di scelta in grado di rispondere a diverse esigenze, sia funzionali che stilistiche.
LE DIMENSIONI
Secondo criterio di selezione, è rappresentato dalle dimensioni. Esistono diverse misure alle quali far riferimento e, tendenzialmente, in relazione alla loro forma, tutti i tavoli tendono a garantire uno spazio di superficie a seduta ( e quindi a persona) di circa 60 cm di lunghezza e di circa 40 cm di profondità.
In queso modo ogni commensale avrà uno pazio sufficiente per muoversi e mangiare in comodità e nel rispetto dello spazio personale altrui.
Ricordati che potrai trovare in commercio dimensioni differenti corrispondenti allo stesso numero di persone ospitabili, per scelte funzionali e di design.
CRITERI DI SCELTA
Se la forma e le dimensioni sono un fattore altrettanto basilare, così come il suo design, è altrettanto importante coniugare tutti questi parametri tra loro e considerare l’ampiezza dell’area a cui sarà destinato. Tenendo a mente questa regola potrai scegliere il tavolo giusto, ma soprattutto affrontare tale scelta in modo consapevole e sereno.
1.CORRELAZIONE TRA SPAZIO E DIMENSIONE DEL TAVOLO.
Come abbiamo appena detto, lo spazio in cui sarà posizionato il tavolo è qualcosa che dobbiamo tenere a mente, e direi che è prorpio il nostro punto di partenza per non commettere errori.
Ricorda, infatti, il tavolo dovrà risultare proporzionato. Per aiutarti in questo, tieni anche a mente che il tavolo dovrà rispettare delle distanze minime sia da elementi strutturali, che dagli arredi.
Quindi, ad esempio, mentre in prossimità di una parete o di un mobilio, come ad esempio una consolle, una distanza minima di 70 cm potrebbe risultare sufficiente, nel caso della presenza di un divano, consiglio di lasciare uno spazio non inferiore al metro.
In cucina, laddove il tavolo sia posizionato vicino ad una penisola o ad un’isola, consiglio di lasciare almeno 120 cm; 135 cm se il tavolo è collocato vicino agli elementi base della tua cucina.
Essitono ovviamentedei casi in cui il tavolo possa essere posizionato o attaccato al muro, o in contatto con l’isola o la penisola della cucina. In questi casi, ovviamente si dovrà semplicemente rispettare la regola di distanza che meglio si presti a garantire un comodo passaggio in corrispondenza degli altri lati del tavolo.
In questo modo sarà anche più seplice capire le dimensioni massime che il tuo tavolo potrà avere. Nel caso in cui lo spazio non ti permetterà di scegliere un tavolo che soddisfi le tue esigenze in fatto di posti a sedere, potrai sempre optare per tavoli allungabili, ad esempio, che all’occorrenza possano avvicinarsi maggiormente ai tuoi bisogni, ma che mantengano negli altri momenti della giornata dimensioni equilibrate.
2.CORRELAZIONE TRA SPAZIO E FORMA del tavolo.
Una volta studiati il punto di collocazione e le dimensioni massime del tuo tavolo, sarà più facile capire se potrebbe maggiormente fare al tuo caso un tavolo rotondo, quadrato, rettangolare, ovale…etc. Questo perchè la forma di un tavolo influisce sulla spicologia della percesione dello spazio, definisce equilibrio visivo e funzionale.
Nel caso di pareti oblique e di spazi irregolari, ad esempio, sarà possibile dare armonia e proporzione tramite un tavolo rotondo. Inoltre, i tavoli di questa tipologia ti permetteranno di recuperare spazio, in quanto meno ingombranti. Quindi un tavolo rotondo occuperà meno spazio portando lo stesso numero di posti a sedere rispetto ad un tavolo rettangolare della stessa portata, ponendosi come altra ottima soluzione per ambienti piccoli. Ottimo anche nel caso in cui questo debba essere posizionato nell’angolo tra due pareti della stanza.
In questo ultimo caso, si potrebbe anche scegliere un tavolo quadrato, che come quello rotondo, tende a favorire la convivialità tra i prenseti. Ottimo anche nel caso in cui una divisione mentale dello spazio sia necessaria per riequilbrare le proporzioni, offrire rigore e minimalismo, e per definire proprio una suddivisione delle aree funzionali, come negli open space.
Il tavolo ovale ti permetterà di avere tutti i vantaggi emotivi e strutturali di un tavolo rotondo, e come quest’ultimo, potrai contare sull’assenza di spigoli. Avrai la possibilità di sfruttare lo spazio in lunghezza offrendo sempre linee molto eleganti e discrete. Sicuramente è più adatto e riesce meglio ad enfatizzare ambienti più grandi, ma non senza eccezioni, dove sarà invece necessario prorpio sfruttare la lunghezza mantenedo però morbidezza e sinuosità visive.
I tavoli rettangolari si prestano ad essere posizionati o in ambienti ampi e regolari, o dove è necessario garantire rigore nelle linee di ingombro, ma sono anche quelli più adatti ad essere posizionati adiacenti ad una parete o ad un arredo.
3. CORRELAZIONE TRA AMBIENTE ED ESTETICA
Ovviamente anche l’estetica è un fattore che non può essere lasciato indietro.
Il tavolo giusto dovrà, nel suo design, nelle finiture e/o nel colore, essere coerente con il resto dell’ambiente circostante, e andrà ad esaltare lo stile scelto per la tua cucina o la tua zona pranzo. Questo non vuol dire che dovrà necessariamete ricalcare lo stile degli altri arredi, ma che dovrà semplicemente creare una “scena” armonica d’insieme. Via libera, quindi, anche a contrasti, ma che siano equilibrati e contestualizzati.
Quindi dovrai sceglierlo in modo tale che non vada né a sparire né a sovrastare l’ambiente, regalando personalità e carattere distintivo all’area a lui destinata, enfatizzando al contempo gli altri arredi.
Ogni particolare o caratteristica distintiva può fare la differenzala, quindi accertati che gambe, decori, materiale, spessore del piano, etc. , siano davvero in equilibrio tra loro e con la stanza.
A questo punto non c’è che da correre a scegliere il tavolo giusto per te e la tua casa!
Uno dei materiali più versatili che caratterizzano sempre di più il mondo delle ristrutturazioni è il Microcemento, un rivestimento a base cementizia in cui vengono mescolati polimeri e pigmenti naturali. È in grado di essere steso in pochi millimetri di spessore, creando una distesa omogenea e senza giunture, regalando facilmente agli ambienti carattere, materialità e fascino.
Dove applicare il Microcemento?
L’impiego di questo tipo di rivestimento può spaziare facilmente tra ambienti e superfici differenti. Può essere steso sia su pavimenti che su pareti e nel caso di riscaldamento radiante, essendo caratterizzato da una elevata conducibilità termica, si presta come un valido alleato. Inoltre potendo essere applicato sulle superfici già esistenti, senza bisogno di demolizioni, può essere impiegato per dare una nuova estetica a scale, soffitti, ma anche piani lavoro, tavoli e perfino mobili.
Anche in ambienti umidi, come terrazzi, piscine e bagni, trova una facile applicazione grazie alla sua elevata resistenza all’umidità e al vapore, e alla sua idrorepellenza.
Resistente al calore e agli agenti chimici, inoltre, può caratterizzare perfettamente anche ambienti come la cucina.
Tutti i vantaggi del Microcemento
Se ancora ti stai chiedendo perché dovresti scegliere questo materiale per la tua casa, qui di seguito troverai riassunti tutti i vantaggi che offre il microcemento:
Ti offre una superficie continua: la sua stesura priva di fughe e giunture, ti permetterà di avere una superficie ininterrotta in grado di armonizzare completamente la visione dell’ambiente nel suo intero.
Facile da pulire: una conseguenza diretta di quanto detto prima, è una pulizia facile e rapida. Il microcemento non permette l’accumulo dello sporco ed inoltre basterà usare un prodotto sgrassante neutro diluito in acqua per garantire un’ottima pulizia. In ogni caso, potrai trovare in commercio detergenti specifici per questo tipo di materiale.
Resistente agli agenti chimici, agli urti e ai graffi: sono proprio una buona resistenza chimica e meccanica a garantire un’ ottima applicazione di questo materiale su diverse superfici e ambienti, oltre che a definire una durevolezza nel tempo importante.
È un materiale idrorepellente e resistente all’umidità: permette di regalare materialità e un aspetto ricercato in ambienti come il bagno (doccia inclusa), cucina e piscine. Ed è anche questo aspetto a garantire in questi stessi ambienti una ottima igiene.
È assolutamente antiscivolo: ebbene sì, ed ecco perché, tra le altre motivazioni, può essere utilizzato in bagno come piatto doccia, grazie ad un trattamento che ne esalta questa sua caratteristica.
Resistente al calore: Non temendo neanche il calore, essendo incombustibile, puoi usarlo senza timore anche in cucina, compresa la parte posteriore dei fornelli.
È atossico ed ecologico: la sua composizione basata su composti minerali ed acqua ed il suo ph neutro gli conferiscono un’estrema sicurezza per uomo e ambiente. Inoltre non è in grado di assorbire né rilasciare sostanza tossiche, caratteristica fondamentale per il benessere all’interno di una casa.
Nessuna demolizione: Il fatto che questo sia un materiale in grado di aderire a diverse superfici, permette una posa senza demolizioni. Questo è un punto molto importante perché permette riduzioni di costi di ristrutturazione e di risparmio di tempo.
Spessore ridotto: questo è un altro fattore che lo impone nel settore delle ristrutturazioni. Con spessori di circa 3 mm garantisce un’impatto praticamente nullo sullo spessore totale della superficie trattata. Questo si traduce, quindi anche in un utilizzo di ridotte quantità di materiale.
C’è poi da considerare, che nell’ambito delle ristrutturazioni, un aspetto che viene spesso sottovalutato è il carico a livello strutturale che potrebbe comportare lo stratificare diversi pavimenti nel corso del tempo. Con il microcemento questa è un’analisi non necessaria, perché proprio grazie al suo ridotto spessore, non va ad intaccare il peso strutturale dell’immobile.
Personalizzabile: Sono possibili realizzazioni in diverse colorazioni ed effetti anche grazie alla combinazioni con diversi materiali. Inoltre si può scegliere tra una finitura opaca, lucida o satinata offrendo sempre un aspetto materico, ma raffinato e di carattere.
Quanto costa il Microcemento
Orientativamente il costo di fornitura e applicazione del microcemento varia tra i €70,00 e i €100,00 a metro quadro. I fattori che influenzeranno di fatto il prezzo finale saranno innanzitutto lo stato della superficie di fondo ma, ovviamente, avrà un peso rilevante anche la dimensione della superficie da rivestire. C’è da specificare che il costo sarà basato su un equilibrio tra costo di fornitura e quello di posa. Infatti all’aumentare della superficie di posa aumenterà il costo di fornitura, ma diminuirà quello della stesura.
Svantaggi
Se ti stai chiedendo se questo materiale abbia anche degli svantaggi… ebbene sì, ma questi sono quasi tutti da ricercare in errori di posa e nell’utilizzo di materiali poco prestanti e quindi non di buona qualità.
Infatti è fondamentale affidarsi a professionisti che sappiano davvero lavorare il prodotto e che sappiano utilizzare del microcemento di buona qualità. Solo questo ti garantirà una resa durevole nel tempo.
Fattori importati sono:
la temperatura di stesura: questa infatti deve aggirarsi tra i 15° ed i 25° per assicurare delle ottimali condizioni di asciugatura del microcemento.
la preparazione ottimale del microcemento e la sua applicazione: infatti rispettare tutte le tappe corrette, con i giusti tempi e la giusta mescolanza di componenti, è l’unico modo per garantire una superficie prestante nel tempo. Inoltre è fondamentale che si vada a considerare sempre il supporto sul quale verrà steso il microcemento e ci si comporti di conseguenza.
Attenzione poi a pavimenti come cemento o parquet… il primo, soggetto a movimento nel tempo, dovrà essere rispettato e quindi dovrà essere seguito nel suo disegno di giuntura, il secondo, anch’esso per sua stessa natura “viva”, sarà soggetto a movimenti che faciliteranno rotture e crepe future.
Qualora soprattutto la posa non sarà stata ottimale, quello in cui potrai incappare saranno discontinuità superficiali, rotture e crepe. Nei casi più semplici, dove la superficie problematica risulterà poco estesa e poco rovinata, sarà possibile agire localmente, al contrario sarà necessario un intervento più invasivo.
Ora che hai tutte le informazioni per scegliere questo tipo di rivestimento, come e dove lo userai?
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Stai progettando il tuo nuovo bagno o vuoi ristrutturarlo, installando una doccia filo pavimento o walk-in? Allora oggi conoscerai un’alternativa alla classica piletta, che sia comoda, discreta, posizionabile secondo necessità, e che donerà al tuo bagno eleganza e raffinatezza.
Cos’è la canalina per doccia
La canalina, o canaletta, è un sistema capace di far defluire l’acqua in doccia grazie a una o più fessure.
È caratterizzata da una griglia superiore che si pone proprio a copertura di una canalina nascosta al di sotto del piatto doccia, in cui viene convogliata tutta l’acqua di scarico.
Tutte le caratteristiche che te la faranno amare
Caratteristica principale di queto tipo di scarico, è quella di porsi allo stesso livello del piatto doccia o del pavimento, garantendo, inoltre, una notevole superficie di scolo. È tutto questo che definisce, poi, tutta una serie di vantaggi nell’utilizzare una canalina, piuttosto che una “classica” piletta.
Infatti, all’interno di una classica doccia dove è presente una piletta, mentre si è sotto il getto dell’acqua, quello che si rischia di percepire è un dislivello o una improvvisa pendenza attorno allo scarico. Oltre a non essere una sensazione gradevole il rischio di scivolare è alto a causa del ristagno dell’acqua (mista a sapone). Con la canalina, tutto questo viene eliminato, permettendo così la percezione di un piano quasi del tutto continuo, livellato e sicuro.
Ed é proprio grazie all’assenza del ristagno dell’acqua, che è possibile eliminare anche il rischio di ingiallimento del piatto doccia, che si verifica con i classici scarichi.
La percezione visiva del bagno, inoltre, ne acquista sicuramente, apparendo omogeneo nella superficie, elegante e ben curato nei minimi dettagli.
Le canaline sono spesso personalizzabili o comunque esistenti in più finiture e misure. Questo permette estrema adattabilità alle varie esigenze di posizionamento, utilizzo e definizione del risultato finale. In base alla mole di acqua da far defluire all’interno del vano doccia, ad esempio potrai inserire canaline lunghe o corte o collocarne una o più.
Inoltre, in base anche alla conformazione delle tubature sottostanti o alla definizione strutturale della doccia, potrai inserire la tua canaletta su lato lungo o corto del vano.
E potrai scegliere se inserirla a pavimento o a parete, cioè installabile direttamente in un’intercapedine nell’angolo tra muro e piano di calpestio.
Le canaline in commercio sono estremamente adattabili alle varie esigenze progettuali, rispondendo esteticamente in modo differente ed essendo in alcuni casi anche personalizzabili.
Molto spesso, infatti, sono provviste di griglie decorative oltre che funzionali, oppure sono caratterizzate da piastre eleganti e minimal in acciaio o in vetro. Diverse anche le finiture disponibili, come del resto le colorazioni, che permettono di seguire lo stile del bagno, o di regalare carattere all’ambiente ponendosi in netto contrasto con gli altri elementi. Possono essere provviste di strette fessure che seguono la lunghezza della canalina stessa, oppure possono essere duble face, con una faccia in acciaio e l’altra che può accogliere lo stesso rivestimento scelto per pavimento e doccia.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l‘igiene. Le canaline, infatti, sono studiate appositamente per filtrare solo l’acqua, trattenendo con facilità tutti i capelli e i residui di saponi… in questo modo, sarà praticamente impossibile che lo scarico si intasi, ostacolando così la proliferazione dei batteri. Inoltre convogliando una gran quantità di acqua nello scarico e attraverso la pendenza corretta ,sarà evitato il ristagno di acqua, ulteriore potenziale elemento di proliferazione batterica.
Gli svantaggi delle canaline di scolo
Abbiamo appena visto tutti i vantaggi che offrono questi sistemi di scolo, ma quali sono gli svantaggi?
Innanzitutto queste sono dei sistemi adatti esclusivamente alla definizione di docce filo pavimento o walk-in. Questo presuppone, quindi, la necessità di progettare il bagno in maniera opportuna, definendo una pendenza adatta all’interno del vano doccia, e di scegliere piatti doccia adatti a questo tipo di scolo.
Come già detto, le canaline sono in grado di filtrare l’acqua impedendo ai capelli di raggiungere facilmente le tubature. Se questo è sicuramente un grande vantaggio, c’è però anche da considerare che tutti i capelli che quindi si accumuleranno, dovranno essere rimossi periodicamente se non si vorrà incappare in un ristagno di acqua all’interno del vano doccia. Un disagio minimo, direi, che richiede solo un po’ di attenzione e di accortezza nel lasciare pulita la piastra superiore della canalina, non credi?!
Insieme ai capelli, come abbiamo già visto, altra componente da tenere sotto controllo, sono i saponi, soprattutto quelli troppo densi e vischiosi. Infatti, anche in questo caso, il rischio, sarà quello di far ristagnare l’acqua, che non riuscirà a confluire con facilità all’interno delle tubature di scarico. Inoltre questo rischierà di rendere la superficie scivolosa e, di conseguenza, poco sicura. Quindi un po’ di attenzione nella scelta dei detergenti per corpo e capelli e nello sciacquare con cura tutti i residui di saponi…e il problema sarà assolutamente superato!
Ora non ti resta che scegliere la tua canalina in base a funzionalità, aspetto e finitura, facendo attenzione a scegliere prodotti di qualità con materiali alto-prestanti e inossidabili, come l’acciaio.
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Il legno è da sempre un materiale prezioso, sinonimo di accoglienza, serenità e piacevolezza, e inserirlo nella tua casa può solo che apportare benefici… riduce lo stress, riallinea tue emozioni e mantiene il contatto con la natura.
Ci sono innumerevoli modi per inserirlo negli ambienti, spaziando dai pavimenti agli arredi, ma se c’è un modo alternativo e poliedrico di pensarlo all’interno della tua casa è attraverso l’uso dei listelli. La forma più adattabile del legno, a forme, dimensioni e superfici e in grado di rispondere ai tuoi diversi bisogni e progetti, riuscendo ad adattarsi a tutti gli stili e a dare personalità, carattere ed esclusività enfatizzando e riproporzionando gli spazi.
Come utilizzare i listelli di legno
Con i listelli di legno puoi davvero fare qualsiasi cosa e rispondere a molteplici necessità… non ci sono limiti se non quelli che puoi mettere tu!
Sicuramente ti sarà capitato di frequente, e soprattutto negli ultimi tempi, di vedere i listelli di legno utilizzati come decorazione sui muri, oppure per definire dei divisori. In questo modo dare carattere calore e personalità ad una parete o ad uno spazio che rischia di rimanere anonimo è davvero facile, veloce e semplicissimo!
…ma hai mai pensato di usarli per creare o personalizzare le porte?
Ebbene sì! Potrai infatti realizzare delle porte esclusive e di impatto, oppure rivestire le porte a filo muro o ancora rinnovare le tue vecchie porte!
Ma ancora, potresti utilizzarli per rinnovare o personalizzare semplicemente dei mobili o degli elementi di arredo, come sedie, madie, cassettiere…
Inoltre l’uso dei listelli è un ottimo modo per nascondere i led, contribuendo a realizzare illuminazioni dalle atmosfere suggestive e accattivanti…
Quale scegliere
In commercio puoi trovare molte tipologie di listello, da quelli più “basici” a quelli più performanti, ognuno dei quali in grado di rispondere a tutta una serie di necessità e funzioni.
Ad esempio i listelli singoli, sono ottimi per dare vita a progetti fai da te notevolmente personalizzati, e in tutti quei casi in cui avrai necessità di adattabilità, trasformazione e specificità. È la forma più semplice di listello, ma è anche quella che più maggiormente è adattabile.
Di diverso spessore, lunghezza, finitura o forma davvero lo puoi trasformare in tutto ciò che desideri!
Questa tipologia di listello, sarà il tuo fedele alleato non solo per realizzare nuovi elementi di arredo o di decorazione, ma potrai utilizzarlo per trasformare completamente vecchi mobili, e regalare così una nuova vita ad un oggetto ancora funzionale ma superato, obsoleto o che semplicemente ti abbia annoiato. Insomma, potrai fare una scelta consapevole e assolutamente green!!!
Qualora invece tu abbia bisogno di elementi più strutturati e definiti, puoi affidarti ai pannelli listellati in legno o con base truciolare.
Anche qui potrai avere una buona proposta di varietà sia di colori, che forme, che di “disegni”. Ce ne sono anche di mobili, in grado di rispondere a specifici bisogni, come dover rivestire superfici curve o con angoli.
L’applicazione di questa tipologia di pannello ti permetterà di avere ottimi risultati in contesti dove la rigidità, la compattezza e la resistenza siano tutti elementi necessari del tuo progetto.
Ma ancora, nei casi in cui tu necessiti di un elemento definito e stabile ma che mantenga la sua leggerezza visiva, puoi assolutamente ricorrere a pannelli predefiniti listellati, che avendo una cornice di ancoraggio rendono possibile il mantenimento distanziato dei listelli.
p.s. facili facili da fare anche da soli 😉
Un’evoluzione tecnologica e funzionale dei pannelli, sono quelli fonoassorbenti. Utilissimi per rivestire le pareti di casa ed i soffitti, offrono il grande vantaggio di attutire i rumori e di dare grande stile e personalità all’ambiente circostante.
Caratterizzati da una base fonoassorbente con colorazioni che vanno dal grigio chiaro al nero, sanno come creare un contrasto forte e di carattere con il legno sovrastante.
Come fissarli
La facilità di reperibilità, di lavorazione e trasformazione, non sono le uniche caratteristiche che fanno dei listelli in legno un materiale adatto ad ogni progetto e ad ogni tipologia di persona, da quella più esperta a quella meno avvezza ai lavori in casa. Un’ altra loro grande caratteristica, infatti, è quella di essere assolutamente facilissimi da fissare o applicare… infatti ti basterà, a seconda del progetto e della superficie di applicazione, incollarli oppure munirti di chiodi o viti ed il gioco sarà fatto!!
Ovviamente ci sono casi in cui si necessita di qualche accortezza maggiore o un sistema più articolato di fissaggio, ad esempio nei casi di divisori orientabili, ma in linea di massima davvero potrai ottenere ottimi risultati ed elementi altamente personalizzati con il minimo sforzo!
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Materiale nato nell’architettura strutturale, il cemento sta acquisendo sempre più usi nella definizione degli interni di un’abitazione.
Infatti l’uso di questo materiale, oggi spazia dai pavimenti ai mobili fino alle lampade e ai complementi di arredo, offrendo sempre un forte impatto visivo e regalando forme materiche di carattere e fluide allo stesso tempo.
Tutti i vantaggi del cemento nell’ Interior Design
Inserito per la prima volta come elemento distintivo nell’interior per caratterizzare maggiormente ambienti dallo stile industriale, oggi viene data una connotazione molto più ampia affiancandolo a stili diversi tra loro, e a correnti di arredo con origine e caratteristiche assolutamente distanti con quello industriale.
Il cemento è in grado di contare su finiture ruvide, lisce, colorate o “al naturale”, creando un contrasto molto interessante e accattivante con gli altri elementi di arredo. Da notare come riesca ad esaltare materiali differenti, una volta affiancato a legno, metallo, vetro, ma anche tessuti che vanno dal cotone, al lino o al velluto, restituendo sempre un’atmosfera sofisticata, sobria ed elegante.
Inoltre per sua stessa natura è un materiale in grado di riflettere la luce e riesce quindi ad illuminare un ambiente una volta steso su pavimenti o pareti, ed è un grado di far rimbalzare la luce se affiancato a sorgenti luminose artificiali.
Insieme a tutti questi aspetti, da non sottovalutare, poi, la sua resistenza e flessibilità, che permette anche di dare vita ad elementi di arredo dalle forme e dimensioni più disparate con una grande personalizzazione, e soprattutto con ottime prestazioni.
Come inserire il cemento nella tua casa
Ora che sappiamo le caratteristiche principali di questo materiale, andiamo a vedere alcune tra le sue più interessanti applicazioni in casa.
Pareti, pavimenti e soffitti
Se pensiamo ad una collocazione del cemento all’interno di una casa, la prima sua applicazione che viene in mente è senz’altro quella riguardante pavimenti e pareti. Ma anche il soffitto è un punto della casa che si presta favorevolmente a questo materiale. Ottimo poi se si creano dei giochi di finitura e colorazione che diano personalità e movimento, senza appesantire l’immagine totale dell’ambiente.
Top cucine, basi e lavello
Ebbene sì, la cucina è un ottimo punto della casa nel quale inserire questo materiale, soprattutto se si pensa alla sua resistenza ai graffi, alla sua durezza, all’impermeabilità e alla sua incapacità di deformarsi. Ecco perché con la sua versatilità, il cemento, è assolutamente adatto a creare le basi e i top dando vita a cucine senza tempo.
Ottimo anche per i lavelli, sia integrati che da incasso che risulteranno facili da pulire (attenzione solo all’uso di acidi che comprometterebbero la superficie calcarea del cemento).
(Nella sessione Dai uno sguardo puoi trovare proprio un esempio – n.5 – di definizione di una cucina in cemento e di come questo materiale si adatti perfettamente a vari stili)
Bagno
Anche nel bagno è possibile dare personalità tramite il cemento. Al di là di pareti e pavimento, infatti si può optare per elementi come piatto doccia o lavabo per definire questo ambiente.
Arredi
Il cemento è utilizzato anche nella creazione di mobili ed elementi di arredo di varia natura. Dalle strutture letto, alle panche, fino a consolle o cassettiere, o tavoli.
Complementi e decorazioni
La capacità di essere modellato permette, poi, la produzione di complementi di arredo e di oggetti di decoro.
Insomma il cemento può essere un elemento protagonista della stanza, oppure può irrompere nell’ambiente creando una rottura, pur mantenendo stile e senza compromettere l’immagine totale, ma anzi esaltandone il profilo stilistico.
Fai da te con il cemento
La cosa interessante del cemento, è che è un materiale adattissimo al fai da te.
Di seguito ti mostrerò alcune idee da realizzare …spero sia una sorpresa gradita! Clicca sulle immagini o sulla descrizione breve.
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A presto!!!
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